E’ in corso a Bologna, al Mambo, la mostra REVOLUTIJA. Da Chagall a Malevich, da Repin a Kandinsky, una mostra in sintonia con l’anniversario della rivoluzione russa. Un evento che, oltre a cambiare il corso della storia, influenzò radicalmente anche lo sviluppo dell’arte.
Si ritiene che la storia dell’avanguardia russa abbia avuto inizio nel 1908, quando a Mosca e a San Pietroburgo si tennero esposizioni di vari giovani sovversivi che cambiarono radicalmente le fondamenta dell’arte: i fratelli Burlyuk, Larionov, Goncharova, Lentulov, solo per citarne alcuni. Negli anni che precedettero la rivoluzione del 1917, il movimento d’avanguardia si sviluppò a ritmi vertiginosi.
Molti esponenti di questa tendenza accolsero con entusiasmo la rivoluzione. Le loro idee artistiche spesso coincidevano con slogan politici, ad esempio la proposta contemplativa di Kazimir Malevic di bruciare tutti i quadri per esporre poi le loro ceneri nei musei, visto che dopo il suprematismo l’arte non esisteva. E durante le prime decisioni politiche relative all’ordine precedente la rivoluzione, questa proposta si rivelò tragicamente premonitrice.
si legge nel sito del Mambo
L’arte delle avanguardie russe è uno dei capitoli più importanti e radicali del modernismo. Il periodo compreso tra il 1910 e il 1920 ha visto nascere, come in nessun altro momento della storia dell’arte, scuole, associazioni e movimenti d’avanguardia diametralmente opposti l’uno all’altro e a un ritmo vertiginoso.
Revolutija: da Chagall a Malevich, da Repin a Kandinsky intende mettere in luce la varietà degli sviluppi artistici in Russia tra i primi del Novecento e la fine degli anni ’30 ma anche, come evidenzia Evgenia Petrova: “riportare all’attenzione non tanto della critica o degli addetti ai lavori, quanto del pubblico, artisti tipo Repin come anche Petrov-Vodkin o Kustodiev, rimasti un po’ nell’ombra a causa dell’enorme successo avuto da altri quali Chagall, Malevich o Kandinsky che pure sono presenti in mostra”.
Oltre 70 opere, capolavori assoluti provenienti dal Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, raccontano gli stili e le dinamiche di sviluppo di artisti tra cui Nathan Alt’man, Natal’ja Gončarova, Kazimir Malevich, Wassily Kandinsky, Marc Chagall, Valentin Serov, Aleksandr Rodčenko e molti altri, per testimoniare la straordinaria modernità dei movimenti culturali della Russia d’inizio Novecento: dal primitivismo al cubo-futurismo, fino al suprematismo e al costruttivismo.
Dall’alto : Il’ja Repin
17 ottobre 1905 (1907)L’inizio del 900 la Russia era diventata la metà di arti e artisti internazionali.
Convivevano vari stili compresi i realisti di Ilia Repin. Le opere in mostra sono divise in
realismo ironico
Stile neoclassico
Jugendstil
Fauvismo
Larionov e Goncharova sono esempi di neoprimitivismo russo. Le fonti risiedevano nella tradizioni e nella ricchezza delle tradizioni popolariIl’ja Repin
Che vastita’ 1903Nathan Alt’man Ritratti di Anna Achmatova 1915
Natalia Goncarova Ciclista 1913
Kazimir Malevich
Composizione con la Gioconda (eclisse parziale ) 1914Marc Chagall La passeggiata 1917
Wassily Kandinski su bianco 1920
L’Astrattismo dai Kandinski si differenzia da quello di Malevich. Kandinski voleva riprodurre il ritmo e le sensazioni .
Su bianco si riferisce al predominio del colore biancoNathan Alt’man Petrokommuna 1921
L’esposizione di libri di narrativa di letteratura russa
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