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Archive for settembre 2020

In un percorso di opere immersive ed esperienze partecipative tra il cortile e il Piano Nobile, la mostra esalta il contesto storico e simbolico di Palazzo Strozzi e di Firenze attraverso un profondo e originale dialogo tra Rinascimento e contemporaneità: dall’uomo al centro del mondo, all’uomo come parte di un universo in cui ricercare una nuova armonia.

La mostra è promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi e dallo Studio Tomás Saraceno. Con il sostegno di Comune di Firenze, Regione Toscana, Camera di Commercio di Firenze e Fondazione CR Firenze. Con il supporto di Terna. In collaborazione con Manifattura Tabacchi e con la partecipazione di IED.

di più:

https://www.palazzostrozzi.org/archivio/mostre/tomas-saraceno-aria/?mc_cid=8c25db87ec&mc_eid=4674bd01e1

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Le opere di Rita Santanatoglia saranno in mostra a Senigallia allo Spazio Piktart. L’esposizione, “Alìta. Micro storie”, è curata da Simona Guerra e presenta 42 opere fotografiche originali.

In sostanza, il lavoro di una giovane autrice contemporanea impegnata da circa vent’anni sul tema dell’autoritratto.

Di più :

https://www.themammothreflex.com/mostre-fotografiche/italy/2020/09/22/autoritratti-fotografia-rita-santanatoglia-mostra-senigallia/

 

Alìta. Micro storie. Rita Santanatoglia

Dove
Spazio Piktart, via Mamiani 14, Senigallia
Quando
dal 26 settembre al 4 ottobre 2020
Ingresso
libero
Orari
Da martedì a venerdì 18-20. Sabato e Domenica 16-20
Info
http://www.pikta.it/piktart

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Man Ray fotografo di moda: una nuova mostra (articolo di Essia Sahli)

Una retrospettiva a Parigi esplora per la prima volta gli scatti del grande fotografo surrealista dedicati agli abiti di grandi couturier come Paul Poiret e Elsa Schiaparelli e ritratti di Peggy Guggenheim, Nush Eluard e modelle dell’epoca per Vogue e Vanity Fair

Gli artisti vissuti a cavallo tra gli anni 20 e 30 sono stati testimoni, e allo stesso tempo fautori, di un’epoca fervida di cambiamenti storici e sociali, riflessi in nuove e sperimentali forme d’espressione che fossero capaci di esprimerne l’essenza. Tra le personalità più influenti e poliedriche in tal senso troviamo Emmanuel Radnitsky, meglio conosciuto come Man Ray, artista e fotografo americano di origini russe: le sue opere sono diventate emblema del contesto artistico tra le due guerre, attraverso le influenze surrealiste nella pittura così come nella fotografia. Ed è proprio nell’ottava arte che Man Ray ha esplorato il legame con la moda dell’epoca, lavorando con alcuni dei più grandi couturier del primo Novecento, così come per alcune riviste di rilievo come Vogue, Vanity Fair e Harper’s Bazaar. Una visione singolare, quella della moda, che viene esplorata per la prima volta in una retrospettiva interamente dedicata al lavoro del fotografo da questa prospettiva, al Musée du Luxembourg di Parigi: nonostante la fotografia di moda fosse nata solo un decennio prima, Man Ray sviluppò sin dal 1921 un’estetica innovativa e avanguardista, fatta di inventiva tecnica, libertà e umorismo.” 

di più :

https://www.vogue.it/news/article/man-ray-fotografo-di-moda-mostra-parigi

 

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In attesa dell’edizione 2021 del festival FOTOGRAFIA EUROPEA, la Fondazione Palazzo Magnani e il Comune di Reggio Emilia, a partire dal 10 ottobre 2020 e fino a gennaio 2021 portano a Reggio Emilia quattro nuove mostre fotografiche
Palazzo Magnani, Palazzo da Mosto, lo Spazio Gerra e la Biblioteca Panizzi sono le tappe di questo grande Autunno Fotografico nato per riprendere progetti, ricerche e relazioni nati durante la preparazione della XV edizione del festival, sospesa a causa dell’emergenza sanitaria globale, e per accompagnare il pubblico alla prossima edizione di FOTOGRAFIA EUROPEA, che si terrà nella primavera 2021.

Fotografia europea: quattro mostre fotografiche in attesa dell’Autunno Fotografico
Fulcro di questo programma è la mostra presentata a Palazzo Magnani dal 17 ottobre 2020 al 10 gennaio 2021, a cura di Walter Guadagnini: TRUE FICTIONS – Fotografia visionaria dagli anni ’70 ad oggi è la prima mostra in Italia dedicata al fenomeno della staged photography, tendenza che, a partire dagli anni Ottanta, ha rivoluzionato il linguaggio fotografico e la collocazione della fotografia nell’ambito delle arti contemporanee.

Di più :

https://www.tuttotek.it/fotografia/news-fotografia/fotografia-europea-quattro-nuove-mostre-fotografiche

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A ottobre a Monza riparte la stagione espositiva con due progetti dedicati ad Alfred Hitchcock e alla musica, all’arengario e in galleria civica. E così la città partecipa  al Photo Festival di Milano.
Sarà un autunno di fotografia a Monza. E in due mostre unite da un minimo comune denominatore: raccontare in forma statica e silenziosa quello che di norma è movimento e suono.

L’arengario si prepara ad accogliere “Alfred Hitchcock nei film della Universal Pictures”, settanta immagini di scena e dietro le quinte dei capolavori della suspence del maestro americano d’adozione. Succede a quarant’anni dalla morte del regista di Psyco, scomparso nel 1980 a Los Angeles dopo essere nato nel 1899 a Londra.

A curarla è Gianni Canova, storico e critico cinematografico, oggi rettore dello Iulm di Milano: il progetto è organizzato dal Comune di Monza in collaborazione con Vidi – Visit different, la società che un anno fa si è aggiudicata gli spazi dell’arengario per due stagioni espositive.

Il materiale arriva dagli archivi della major americana e “conducono il pubblico nel backstage dei principali film di Hitchcock, facendo scoprire particolari curiosi sulla realizzazione delle scene più celebri, sull’impiego dei primi effetti speciali, sugli attori e sulla vita privata del regista inglese”.

«Hitchcock, come hanno detto i critici della nouvelle vague – ha detto Gianni Canova – è stato uno dei più grandi creatori di forme di tutto il Novecento. i suoi film, per quante volte li si riveda, sono ogni volta una sorpresa. ogni volta aprono nuove prospettive attraverso cui osservare il mondo e guardare la vita».

E allora Psyco (1960), Gli Uccelli (1963) costato quasi tre anni di preparativi a causa della sua complessità tecnica, La Finestra sul cortile (1954), La donna che visse due volte (1958), ma anche Sabotatori (1942), L’ombra del dubbio (1943), Nodo alla gola (1948), La congiura degli innocenti (1955), L’uomo che sapeva troppo (1956), Marnie (1964), Il sipario strappato (1966), Topaz (1969), Frenzy (1972) e Complotto di famiglia (1976). Ad accompagnare le immagini, gli approfondimenti video di Canova e altri contributi dedicati alle colonne sonore e alle leggendarie apparizioni id Hitchcock nei suoi film.

Durante il periodo di apertura della mostra, in collaborazione con il Teatro Binario 7 di Monza, si terranno alcune iniziative collaterali, tra cui lo spettacolo “Odio Hitchcock” di Corrado Accordino. Con catalogo Skira, la mostra sarà aperta dal 9 ottobre al 10 gennaio.

Di fotografia si occuperà anche la galleria civica di via Camperio: per la prima volta Monza sarà coinvolta nel sempre più grande e diffuso Photo Festival di Milano, arrivato alla 15esima edizione e iniziato in queste settimane. L’appuntamento brianzolo è dal 3 al 25 ottobre, quando la galleria ospiterà “Tutte le note della musica”, progetto del Comune con l’Accademia Teatro alla Scala di Milano e l’ Associazione Fotografi Italiani di Jazz. A cura di Roberto Mutti e Pino Ninfa (inaugurazione il 3 alle 18), la mostra propone il confronto per immagini tra la musica classica e il jazz, “solo apparentemente lontani fra di loro”, scrive la presentazione.

 
 
Massimiliano Rossin

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