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Archive for the ‘Fotografia Archivi’ Category

 

Abbiamo ammirato a Firenze, nei mesi scorsi, un interessante allestimento che ha riportato alla luce, dopo la chiusura, il Museo Alinari, anche con le immagini delle due sorelle Wulz (nella foto tratta dal web) una occasione per ammirare la splendida collezione a Cascina.

In occasione del festival ART VIEW Le donne nell’arte, domenica 12 maggio inaugura a Cascina, alla Città del Teatro, una mostra sulle fotografie degli Archivi Alinari.

Quest’anno il festival ART VIEW 2024 che si terrà a Cascina a Pisa, da sabato 11 a domenica 19 maggio, è dedicato alle donne che sono riuscite attraverso la loro forza e creatività ad emergere nella storia dell’arte a lungo dominata da figure maschili. Realizzato con il contributo di Fondazione Pisa, il festival si sviluppa in nove giorni, fatti di incontri, mostre, spettacoli e concerti con artisti, critici, esperti e scrittori internazionali. Durante il Festival ART VIEW “Le donne nell’arte” alla Città del Teatro di Cascina domenica 12 maggio sarà inaugurata la mostra “Fotografe dagli Archivi Alinari” a cura di Emanuela Sesti, un’esposizione di opere di Wanda e Marion WulzEdith Arnaldi e Ketty La Rocca. A seguire interverranno Giorgio van Straten, Presidente della Fondazione Alinari e Emanuela Sesti, consulente scientifica della Fondazione Alinari che illustrerà le opere.

Programma completo di ART VIEW 2024 su www.artviewfestival.it

Di più su Finestre sull’Arte:

https://www.finestresullarte.info/eventi/pisa-festival-art-view-2024-mostra-fotografie-alinari

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Nella locandina, fotografia del 1951 di Angelo Moretti (da Archivio fotografico Morosetti), Rimini, Biblioteca civica Gambalunga

Nella locandina, fotografia del 1951 di Angelo Moretti (da Archivio fotografico Morosetti), Rimini, Biblioteca civica Gambalunga

Tutti al mare (1843-2023). 180 anni in vacanza a Rimini”, mostra fotografica sulla spiaggia di Rimini (dal bagno 47 al bagno 100), dal 1° luglio al 31 agosto 2023

Una passeggiata in riva al mare attraverso 180 anni di storia balneare. 100 plance, quasi 200 fotografie, oltre 20 manifesti accompagnano lo spettatore lungo due secoli di curiosità, luoghi e abitudini a partire dal 1843, l’anno in cui prende avvio questa meravigliosa storia, fino ad oggi, attraverso gli snodi irrinunciabili che vedono Rimini affermarsi come la più importante realtà balneare.

Dal bagno 47 al bagno 100 si potranno incontrare un centinaio di plance che raccontano la spiaggia dai suoi esordi ottocenteschi a oggi, passando attraverso gli anni del boom economico, quando Rimini diviene la Capitale del turismo balneare europeo: oltre due chilometri e mezzo di sorrisi, giochi, eventi, riti e miti da spiaggia accompagnano lo spettatore lungo curiosità, luoghi e pratiche in parte rimasti invariati da oltre un secolo, in parte cancellati dal tempo. Il percorso è composto da 8 sezioni che raccontano glialbori della vita balneare(Si comincia!), il mare e suoi modi di salparlo (Tuffi e spruzzi), l’eleganza dei costumi e il senso del pudore (Chic&Chic), il lungomare e i suoi eventi (Parate e sfilate), l’organizzazione della spiaggia e le sue architetture (Capanni e rose), i giochi (Palette e secchielli), le attività per il benessere del corpo (Su le braccia, giù le braccia) e i rituali con i suoi personaggi (Tipi e riti). A corredo dell’apparato fotografico, splendidi manifesti di promozioni turistiche del passato e alcune bizzarrie.

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Palazzo Grassi, il Novecento visto attraverso le fotografie degli archivi Condé Nast

di Redazione , scritto il 27/02/2023
Categorie: Mostre / Argomenti: Fotografia

 Palazzo Grassi presenta la prima grande mostra dedicata alle fotografie provenienti dagli archivi di Condé Nast, in parte recentemente acquisiti dalla Pinault Collection. Oltre 400 opere di più di 150 artisti ripercorrono il Novecento. 

Dal 12 marzo 2023 al 7 gennaio 2024 Palazzo Grassi a Venezia presenta la mostra Chronorama. Tesori fotografici del 20° secolo, a cura di Matthieu Humery, consulente per la fotografia presso la Pinault Collection.

È la prima grande mostra dedicata ai capolavori provenienti dagli archivi di Condé Nast, in parte recentemente acquisiti dalla Pinault Collection. La mostra riunisce oltre quattrocento opere che ci riportano al XX secolo attraverso eventi, fenomeni sociali e personalità illustri che lo hanno segnato. Percorrendo il secolo dagli anni Dieci fino agli albori degli anni Ottanta, questa selezione presenta le opere di oltre centocinquanta artisti internazionali come Edward Steichen, Berenice Abbott, Cecil Beaton, Lee Miller, André Kertész, Horst P. Horst, Diane Arbus, Irving Penn, Helmut Newton, tra i fotografi, Eduardo Garcia Benito, Helen Dryden e George Wolfe Plank, tra gli illustratori. Tra i più grandi talenti della loro generazione, questi artisti hanno definito l’estetica fotografica e artistica del tempo attraverso la pubblicazione del proprio lavoro sulle riviste edite da Condé Nast (VogueVanity FairHouse & GardenGlamourGQ e così via).

Il nucleo di immagini storiche in mostra è posto in dialogo con Chronorama Redux, un progetto che propone uno sguardo contemporaneo sulle opere di Chronorama attraverso i lavori di quattro artisti: Tarrah Krajnak, Erik N. Mack, Giulia Andreani e Daniel Spivakov. Le opere saranno allestite in quattro spazi espositivi diversi di Palazzo Grassi come interludi che irrompono nel percorso cronologico della mostra principale.

La mostra Chronorama Redux è realizzata con il sostegno di SAINT LAURENT.

Immagine: Gian Paolo Barbieri, Benedetta Barzini, con un poncho Valentino e gioielli Coppola e Toppo, dettaglio (1969, Vogue) Credit Condé Nast

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraChronorama. Tesori fotografici del 20° secolo
CittàVenezia
SedePalazzo Grassi
DateDal 12/03/2023 al 07/01/2024
ArtistiIrving PennHorst P. HorstLee MillerDiane ArbusHelmut NewtonBerenice AbbottAndré KertészEdward SteichenCecil BeatonEduardo Garcia BenitoHelen Dryden
CuratoriMatthieu Humery
TemiFotografia
Palazzo Grassi, il Novecento visto attraverso le fotografie degli archivi Condé Nast
Palazzo Grassi, il Novecento visto attraverso le fotografie degli archivi Condé Nast

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Storia di Alinari: “La fotografia racconta passato e presente guidandoci nel futuro”

Per il presidente della fondazione Giorgio van Straten,“uno degli elementi fondamentali nella cultura è la memoria, che è anche uno strumento di identità di una comunità, di un Paese”

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Barcaioli sull’Arno in una foto storica Alinari

La ‘Fondazione Alinari per la fotografia’ è un ente della Regione Toscana che ha come obiettivo la valorizzazione del patrimonio fotografico dei fratelli Alinari per renderlo sempre più fruibile, quale patrimonio culturale inestimabile. Per conoscerla meglio e scoprire le sue molteplici attività abbiamo intervistato Giorgio van Straten, presidente della fondazione.

Presidente, quale la storia e le attività della vostra fondazione costituitasi nel 2020 per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio artistico dei fratelli Alinari, a cui si deve nella nostra città il più antico stabilimento fotografico del mondo? 

“La storia è abbastanza breve. Noi siamo costituiti dal 2020, anzi in realtà abbiamo cominciato a lavorare a ottobre di quell’anno. Però il lavoro che stiamo facendo è un lavoro molto grosso perchè ovviamente si tratta di creare le condizioni perché un patrimonio immenso come quello Alinari di cinque milioni di pezzi tra positivi, negativi, apparecchi fotografici, documenti e quant’altro sia il più fruibile possibile e venga valorizzato al meglio, nel momento in cui un archivio che era privato è diventato di proprietà pubblica essendo stato acquistato dalla Regione Toscana. Quindi il lavoro che facciamo è ad ampio raggio: da un lato – ma questo dipende solo in parte da noi – stiamo lavorando per dare poi all’archivio una sede definitiva, che sarà Villa Fabbricotti, dove devono essere eseguiti vari interventi per renderla compatibile con l’ospitare un archivio e dall’altro abbiamo la necessità di avere un museo che sarà a Santa Maria Novella”.

Scampato il pericolo di chiusura degli Archivi Alinari un articolo sulla Nazione con una intervista al Presidente della Fondazione

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