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Archive for the ‘Cinema e Letteratura’ Category

Sarà in sala dal prossimo 14 settembre il film documentario “Le mie poesie non cambieranno il mondo”, dedicato a Patrizia Cavalli. 

Grazie ad Artribune

Il documentario “Le mie poesie non cambieranno il mondo”

Diretto da Annalena Benini Francesco Piccolo, il documentario “Le mie poesie non cambieranno il mondo” sarà presentato alle Notti Veneziane sezione realizzata dalle Giornate degli Autori in accordo con Isola Edipo. Il film offre un “ritratto intimo, ironico e libero di Patrizia Cavalli”, ultima testimonianza di questa poetessa fine e schietta, scoperta e amata da Elsa MoranteIl suo stile diretto, che non lasciava spazio a manierismi, non mancava mai di profondità e grande sensibilità. La sua capacità di osservare il mondo esterno, i sentimenti e le situazioni si percepisce in ogni suo verso, che sentiva come un’esigenza. Nel traile del documentario è lei stessa, giovanissima, ad ammettere: “Non è nelle mie intenzioni il comunicare, è lo scrivere nelle mie intenzioni”.

https://tinyurl.com/2jt8xyfj

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Un ricordo al prof. Franco La Polla con un murale La collezione Franco La PollaFranco La Polla (Faenza, 7 ottobre 1943 – Pavia, 27 febbraio 2009) è stato un importante studioso di letteratura nordamericana oltre che storico e critico cinematografico.Accademicamente La Polla comincia insegnando Letteratura inglese e angloamericana e Storia della cultura americana in varie università italiane (Bologna, Pescara, Macerata, IULM), prima di cedere alla sua seconda passione e passare nel 2001 al DAMS di Bologna (di cui è anche direttore dal 2004 al 2007) dove tiene la cattedra di Storia del cinema americano.Struttura e mito nella narrativa americana del ‘900 (Marsilio 1974) Mito e modelli mitologici nel romanzo americano del ‘900 (CLUEB, 1980) e Un posto nella mente: il nuovo romanzo americano 1962-1982 (Longo, 1980) fanno fede del suo impegno nel campo letterario.

La collezione Franco La Polla

Franco La Polla (Faenza, 7 ottobre 1943 – Pavia, 27 febbraio 2009) è stato un importante studioso di letteratura nordamericana oltre che storico e critico cinematografico.
Accademicamente La Polla comincia insegnando Letteratura inglese e angloamericana e Storia della cultura americana in varie università italiane (Bologna, Pescara, Macerata, IULM), prima di cedere alla sua seconda passione e passare nel 2001 al DAMS di Bologna (di cui è anche direttore dal 2004 al 2007) dove tiene la cattedra di Storia del cinema americano.
Struttura e mito nella narrativa americana del ‘900 (Marsilio 1974) Mito e modelli mitologici nel romanzo americano del ‘900 (CLUEB, 1980) e Un posto nella mente: il nuovo romanzo americano 1962-1982 (Longo, 1980) fanno fede del suo impegno nel campo letterario.

Ma in mezzo a questi già compaiono testi cinematografici come Il nuovo cinema americano (Marsilio, 1978) che è ormai da considerarsi un classico; Sydney Pollack (Il Castoro, 1978) che segna l’inizio di una lunga amicizia tra La Polla e il regista americano e Steven Spielberg (Il Castoro, 1982).
Startrekkiano della prima ora (vedi Star Trek: Foto di gruppo con astronave, Punto Zero, 1995) e amante sfrenato del musical (vedi, tra l’altro, Cantando sotto la pioggia, Lindau, 1997), tra i suoi testi successivi vanno ricordati L’età dell’occhio. Il cinema e la cultura americana (Lindau, 1999), Sogno e realtà americana nel cinema di Hollywood (Il Castoro, 2004) e Ombre americane (Bononia University Press, 2008), il suo ultimo libro.
Senza dimenticare che Franco La Polla è stato anche curatore di rassegne per i festival di Venezia e Locarno, redattore di ‘Cinema Nuovo’, poi fondatore di ‘Cinema & Cinema’, collaboratore di riviste cinematografiche (tra cui ‘Cineforum’, ‘Filmcritica’ e ‘Segnocinema’) e di quotidiani (tra cui ‘Il Resto del Carlino’, ‘La Nazione’, ‘Il Giorno’ e ‘L’Unità’) e perfino collaboratore radiofonico (indimenticabile la sua parodia del critico di Bollywood Biryani Rawalpindi per ‘Hollywood Party’ su RadioTre).
Proprio per ricordarlo, nel 2011 il Future Film Festival ha istituito un premio a lui intitolato e riservato ai giovani aspiranti critici italiani.

La collezione

Nel 2011 Susanna La Polla ha deciso di donare alla Cineteca una ampia collezione di volumi appartenuti a Franco. I volumi sono stati tutti catalogati e sono disponibili alla consultazione presso la Biblioteca Renzo Renzi.
Recentemente, si è concluso il progetto di spoglio e digitalizzazione di tutti gli scritti che Franco ha realizzato per la Cineteca: saggi, recensioni, articoli e monografie.

Inventario analitico e digitalizzazioni a cura di Carolina Caterina Minguzzi.

Di più

http://fondazione.cinetecadibologna.it/biblioteca/patrimonioarchivistico/lapolla

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Martin Eden è un giovane marinaio che durante una rissa difende il giovane Arthur Morse, rampollo di una ricca famiglia. Fra i due nasce l’amicizia e Martin viene accolto in casa Morse; qui conosce Ruth, la sorella di Arthur, di cui si innamora al primo sguardo. Ruth per lui è più di un’ossessione amorosa, è il simbolo della società colta ed elegante verso la quale aspira a elevarsi. Società che Martin raggiungerà, con grande dedizione e superando tutti gli ostacoli, coronando il sogno di diventare scrittore. Ma, come scoprirà a sue spese, non sempre realizzare i propri sogni coincide con il raggiungimento della felicità. Martin Eden è il romanzo di maggior respiro di London, spesso letto come un’autobiografia romanzata.
Martin Eden di Pietro Marcello ora su Netflix
Luca Marinelli, per questo film che, appena uscito ed è stato penalizzato dalla chiusura delle sale, e con il quale ha vinto, meritatissima, la Coppa Volpi a Venezia, ha una nuova opportunità di visione su Netflix, è una trasposizione attuale di Martin Eden, infatti è girato a Napoli con una bella fotografia di Alessandro Abate e Francesco Di Giacomo, immagini che ci portano in una Napoli vera, come poteva essere un porto inglese dell’800 e in sintonia con il clima che si respira nel libro. Ci sono molti feed back, in cui Martin ricorda le sue umili origini, il successo letterario e l’ascesa sociale, l’amicizia con il ricco Briss , che forse lo rende erede universale dei suoi averi, il successo, le letture filosofiche di Herbert Spencer, più vicine ad un pensiero anarchico che socialista , l’amore infelice per una donna ricca . Un successo che arriva troppo postumo…
La trasposizione è veramente consigliata aderente e attualizzata.

Per chi volesse partecipare alla pagina Facebook dal Libro al Film

https://www.facebook.com/Dal-libro-al-film-Book-and-Movie-102492981835020/

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Liliana Cavani durante la rassegna ”Le Conversazioni” nella sede Rai di viale Mazzini, Roma, 19 giugno 2018. ANSA/ETTORE FERRARI

la regista carpigiana Liliana Cavani , che ha donato di recente il suo archivio al Comune di nascita , si cimenta in un film sul tempo. Al tempo de “Alla ricerca del tempo perduto ” si era cimentata una gigantessa come Suso Cecchi D’Amico che voleva farne una sceneggiatura per Luchino Visconti , dichiarando di non esserci riuscita.

Il tempo realizzato da Liliana Cavani sarà quello descritto dal libro di Carlo Rovelli (letto e discusso nel gruppo As/saggi del Gruppo di Lettura San Vitale con Gloria Bertocchi e Licia Faggella, e ora con il gruppo “Dal Libro al Film” il gruppo che ancora, causa pandemia non ha potuto decollare, ma che ha tante sorprese fra cui seguire questo progetto.

Grazie Liliana !
ANSA

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Nei locali del Quartiere Santo Stefano, in Aula Biagi l’associazione Essere e Città di Otello Ciavatti ha presentato il grande cinema , “l’amica geniale,” un libro di Elena Ferrante che ha dato luogo ad una fortunata serie televisiva della Rai.
Ospite a Bologna, al Baraccano, Giancarlo Basili, lo scenografo, intervistato dalla regista Enza Negroni con la quale ha collaborato in “Jack Frusciante è uscito dal gruppo” , e da Otello Ciavatti che ha organizzato la conferenza.
I numeri della serie sono imponenti, è stata utilizzata la superficie di una fabbrica di circa 30 mila quadrati nei dintorni di Napoli, ed è stata costruita una città fedele a bozzetti d’epoca, così per l’arredamento e gli abiti , circa mille le macchine d’epoca utilizzate che dovevano fare vivere l’attualizzaziione della Storia anni ’50 fine anni ’70 . Circa 10 mila le comparse viste e ascoltate , Saverio Costanzo voleva visi nuovi , Elena Ferrante non si vedeva ma c’era , in remoto, lavorava in team e scriveva mail per perfezionare la realizzazione scenica del suo romanzo. E’ stata la Ferrante in persona a scegliere Saverio Costanzo come regista, considerata fra le cento donne piu influenti del mondo e molto letta e seguita negli Usa , anche Martin Scorsese pareva attratto dalla regia.
Le serie che hanno avuto molto successo saranno seguite , con molte probabilità da una terza serie , le scene della città ci sono e ad ora sono meta di frequenti pellegrinaggi di turisti americani, paese in cui è andata in onda la serie e dove il libro è stato molto letto.

 

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