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Archive for novembre 2016

 

E’ in corso a Bologna una mostra che si compone di quattro tondi di grandi dimensioni di Wolfango. Il pittore ha una storia a sè, è un outsider, ha dipinto fin dal ventre materne nel suo primo caveau espressivo, come a lui piace affermare,  è vissuto poco distante dal centro di Bologna, per fare uscire le sue opere occorre tagliare i muri, la sua pittura è solenne,  di grande formato di fattura lenta e minuziosa. La sua ottica zenitale, vedendo le cose dall’alto , la sua tempere è la natura in fieri, un attimo prima che lo splendore della forma si trasformi in altro lasciando alla natura l’ultima parola sul corso delle cose.  Agente :   la disposizione attiva dell’intelletto capace di astrarre la specie intelligibile dalla materia e di imprimerla nell’intelletto passivo o possibile che viene così attualizzato. Esso è dunque a un tempo il principio ultimo della conoscenza e la sua garanzia e Accidente significa ciò che appartiene ad una cosa e che può essere affermato con verità della cosa (in Aristotele) . In questo incrocio fra agente e accidente aristotelico nasce la pittura di Wolfango.

I bolognesi, trent’anni fa hanno conosciuto il pittore che ha esposto  nella Chiesa sconsacrata di Santa Lucia, una mostra che ha raggiunto trentamila bolognesi che attoniti frugavano i misteri dell’universo e della smagliante pittura di Wolfango che rappresenta tramite un sapiente processo  concettuale  il tramonto dell’occidente di una civiltà che viene aggredita da agenti. Si dice che un critico d’arte vedendo l’opera di Wolfango si tirò da una parte, ma non servì l’Opera di Wolfango è l’Occidente, la sua bellezza e la sua fragilità e che ciò non ha bisogno di un filtro per essere spiegato alla gente.

Wolfango ebbe un committente che gli chiese di affrescare i soffitti della sua casa, il pittore rifiutò, il suo approccio alla pittura era al contrario, guardava dall’alto i suoi soggetti e non dal basso all’alto.  Venne così concordato che il ciclo delle stagioni si potesse realizzare in quattro tondi , le quattro stagioni , in fondo una occasione imperdibile per descrivere come la natura e la bellezza non siano mimesi ma cammino di perfezione.

Oggi i quattro tondi, che si riferiscono alle quattro stagioni vengono esposti in Comune a Bologna, a Palazzo D’Accursio, e la curatrice della mostra è Alighiera Peretti Poggi, la figlia di Wolfango e Chiara Pozzati, che fin da bambina ha visto suo padre con la lente di ingrandimento a rifinire dettagli nei suoi quadri  e che nel catalogo ha selezionato un’altra Opera nell’Opera di Wolfango suggerendo all’editore Roberto Mugavero (Minerva ed.) i particolari come una cavalletta in una posizione particolare, i maggiolini indaffararsi sui petali, le muffe delle arance incollate alla carta delle loro confezioni. Alighiera ha voluto come sottotitolo Concerto per frutta e verdura perchè seguendo   Orazio ut pictura poesia si arriva alla musica al ritmo che si viene ad innescare l’ armonia diventa musicale. Il catalogo si può comodamente mettere su un leggio musicale e quando passi per sfogliarlo puoi cambiarne la pagina, trovandone in ogni dettaglio una stagione propria. E’ da un pò che il prof. Eugenio Riccomini  parla di Wolfango, ne scrive quasi a non farsene una ragione che Wolfango è uno dei pittori più grandi del mondo, anche se ciò non dipende solo dal formato indubbiamente grande o grandissimo, ma per la raffinatezza dei dettagli e per la disinvoltura della realizzazione. Un’Opera così viene ad essere anche pura astrazione riverbero una Pop Art di raffinata fattura.

In tutti questi anni Wolfango ha rifiutato le regole del mercato dell’Arte si è tagliato automaticamente fuori, ma il Comune di Bologna e l’assessore alla Cultura Bruna Gambarelli alla richiesta della mostra non se l’è fatta ripetere  : Wolfango è la pittura di Bologna nel mondo.

 

La conferenza stampa a Palazzo D’Accursio, la Sala Luca Savonuzzi dominata da un’Opera di Wolfango (Il Cassetto)

 

 

 

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Alighiera Peretti Poggi

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Bruna Gambarelli Assessore alla cultura del Comune di Bologna

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Invito

Convegno di Ricerca Storica:

Dal Medio Oriente all’’Africa : intolleranza ed esodo delle minoranze ebraiche cristiane nella storia

Avrà luogo stamattina 30 novembre alle 10 a Palazzo D’Accursio, Sala Farnese  il convegno : Dal Medio Oriente all’Africa, intolleranze ed esodo delle minranze cristiane nella storia.

di più:

http://comune.bologna.it/news/convengo-sulla-storia-delle-minoranze-ebraiche-e-cristiane-medio-oriente-e-africa

https://www.chiesadibologna.it/informazioni-notizie-eventi-della-chiesa-bolognese-arcidiocesi-di-bologna.html

 

 

isaac

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Campogrande Concept
Palazzo Pepoli Campogrande
Via Castiglione, 7 Bologna
Dall’Art director di Campogrande Concept Daniela Scognamillo
comunicato stampa e l’invito per l’opening di giovedì 1 dicembre, della nostra nuova mostra LEGENDS – Auto D’Epoca – Opere di K.P.Frank.

Sarà un evento importante perchè in anteprima nazionale e con la collaborazione del club Camebo, avremo una Mercedes d’Epoca esposta nell’atrio del Palazzo

Pepoli Campogrande
Vi aspetto !!

D&S

 

Mostra : 1 dicembre 2016 / 10 gennaio 2017

Opening 1 dicembre 2016 ore 19.00

Comunicato stampa

Citazione K.P.Frank “…La cosa più difficile sono le ruote“

Campogrande Concept è orgogliosa di presentare in ANTEPRIMA NAZIONALE ,in occasione del Motor Show di Bologna, la pittura e i disegni di K.P. Frank Legends – Auto d’epoca

Il viaggio pittorico di Klaus ( detto Claudio ) parte da Stoccarda , dove il nonno potè vedere da ragazzino il vecchio Daimler mentre guidava la sua prima automobile lungo la loro strada, da lì, probabilmente, il suo legame con le automobili. Studia storia del teatro e giornalismo all’università di Monaco ed Arte all’Accademia, poi inizia l’attività di pittore e disegnatore, insegnando alla scuola di pittura “am Glockenbach“ per poi dedicarsi completamente a mostre in giro per la Germania.

I soggetti dei suoi quadri “sfrecciano” tra show room di case automobilistiche, le case dei più famosi collezionisti e fondazioni come la Cassa di Risparmio di Monaco di Baviera.

Sfogliando i suoi libri di schizzi che saranno anch’essi esposti a Campogrande Concept, è subito chiaro che la sua molteplice produzione doveva assolutamente trovare spazio in un luogo in cui le “Leggende” trovano appartenenza con il fascino della storia, in concomitanza con il Motor Show, creando così un link tra collezionisti d’arte e collezionisti d’auto d’epoca.

L’artista tedesco K.P. Frank trasporta nelle sue opere impronte sia espressioniste che romantiche e saranno proprio questi gli elementi che si colgono nella sua arte pittorica.

I quadri esposti saranno opere d’arte nella forma e nella figura, “Leggende” come la Mercedes Benz 300 SL Ullenhorst 1953, oppure la Lincoln Continental Mk II, i rossi Ferrari F 45 e Ferrari 375, dettagli e costruzione della carrozzeria della Bugatti Monza del 1954 (pilotata da Phil Hill), la sua

tecnica mista ha fatto brillare un Aston Martin Zagato, un Alfa Romeo Montreal 1970 ed altre ancora.

K.P. Frank ce le mostra in formati piccoli e grandi, su carta, su tela e nei suoi libri di schizzi ed in anteprima nazionale a Bologna, in occasione dell’inaugurazione dell’1 dicembre , ci presenterà la sua speciale tecnica, che lui chiama “Frankografia” : una specie di “strappo” mescolato alla pittura su vetro senza vetro, una misteriosa tecnica di trasferimento del supporto.

Una sala della location sarà dedicata al video “ Klaus e le Leggende – Viaggio tra collezionisti ed il suo laboratorio “ di Massimo Fiorito.

Il brindisi finale sarà a cura dell’azienda Umberto Cesari che per l’occasione presenterà la linea di vini MOMA (acronimo di MyOwnMAsterpiece).

Un omaggio che l’azienda dedica ad artisti del campo pittorico partendo da Giorgio Morandi con l’opera Le Bagnanti e rinnovandosi ogni quattro anni attraverso un concorso rivolto a giovani studenti delle Accademie di Belle Arti. Il progetto Umberto Cesari Art Contest vuole esprimere infatti il forte legame tra un prodotto della creatività della terra ed altre espressioni artistiche.

Si ringrazia inoltre CAMEBO, il Club Auto d’Epoca di Bologna per la partecipazione alle attività della mostra e per l’Auto d’Epoca (modello Mercedes) gentilmente concessa in esposizione per l’opening.

legends

 

 

kp-frank

 

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 xabier
Inaugurazione mercoledì 30 novembre 2016 alle ore 18.
Galleria B4, Via Vinazzetti 4/b (zona universitaria) BOLOGNA.
La mostra rimarrà aperta fino al mercoledì 18 gennaio 2017
dalle 17 alle 20, da martedì a sabato, oppure su appuntamento, ingresso libero.
Xabier Gonzàlez propone nella sua opera il trionfo del bianco, un bianco cristallino che richiede alla materia quello che le appartiene, la assedia, la sconfigge, la scompone. Originale è la scelta di materiali primitivi come la ruvida tela di sacco che serve come base per i suoi dipinti o la terra, l’argilla, sabbia di quarzo che, unita all’acrilico e materiale organico, danno forma alle sue opere. Il risultato è un gioco di ritmi in cui la luminosità si trasforma in uno spazio incerto e fluttuante dove liberi campeggiano i rossi, i gialli, i verdi, in un meccanismo oscillante e voluttuoso che si avvolge in macchie e forme geometriche.
Elvira Rilova Nuñez
Xabier Gonzalez è un’artista di Bilbao, nato nel 1967. Figlio d’arte di Emilia Muro, pittrice basca, eredita da lei la passione per i colori. Laureato in Storia Antica e Dottore di Ricerca in Archeologia. Ha esposto le sue opere in numerose città tra cui a Bilbao, Bologna, Roma, Ferrara, Milano, Firenze, Tunisi e Parigi. Vive e lavora a Bologna dal 1992.
Il titolo “Bazkari” significa “cibo” in Basco, e i titoli delle opere sono in latino a secondo del materiale organico usato; Solanum melongena (melanzana).Info: Lodovico Pignatti 333-2223810.
info@galleriab4.it
www.galleriab4.it
Informazioni sul locale

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Ci ha lasciati di recente il prof. Gianni Scalia un intellettuale/ professore di letteratura Italiana che ha saputo contagiare tutti e in particolare i suoi allievi sul libero pensiero. Non favorevole a quello che per molti anni era definito il ruolo dell’intellettuale organico, Gianni Scalia era amante del movimento, movimento in letteratura, movimento delle idee, movimento che fa stare tutto in equilibrio. Pensava che le riviste fossero un utile pretesto per veicolare il  libero pensiero e, in effetti nel marzo del 1977 quando i fori delle pallottole furono la cosa che realmente rimaneva di Francesco Lorusso aprì una rivista sostenuta da un cenacolo di intellettuali assolutamente disorganici : Il Cerchio di gesso (cerchio che gli inquirenti disegnarono intorno alle pallottole che uccisero Francesco, appunto ).

Lo legava un’amicizia con Pier Paolo Pasolini con cui condivideva gli ideali dell’avanguardia letteraria e artistica che promuoveva

a questo proposito il blog di Marco Macciantelli : https://marcomacciantelli.wordpress.com/

e ad integrazione De Anarchia http://necrologika.com/blog/de-anarchia-il-6-novembre-2016-e-morto-gianni-scalia/

Lo ricordo in una conferenza alla Cineteca, sull’amico Pier Paolo Pasolini

 

il-cerchio-di-gesso cerchio-di-gesso-indice

 

ti-insegneranno

 

 

 

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