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Archive for the ‘Rimini Celebrazioni Malatestianee’ Category

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Sabato 19 maggio alle ore 17 il Museo della Città “Luigi Tonini” (via L. Tonini, 1 – Rimini) ospita la conferenza di Fabio Severi su”Montefeltro e Malatesta. Due grandi dinastie”.

L’appuntamento rientra nel  ciclo di incontri “Nel Sigillo di Sigismondo”, dedicato alla grande figura di Sigismondo Pandolfo Malatesta(1417 – 1468), all’interno delle Celebrazioni malatestiane nel sesto centenario della nascita e cinquecentocinquatensimo della morte.

Fabio Severi presenterà il frutto di oltre due anni di ricerche, studi e confronti: un racconto che vedrà come protagonisti i componenti delle due Dinastie – Montefeltro e Malatesta – che per secoli hanno caratterizzato la storia della Romagna e non solo: Ulderico, Buonconte, Guido, Nolfo, Federico…e poi Malatesta da Verucchio, Pandolfo, Galeotto, Sigismondo, Novello, e ancora Francesco Sforza, Filippo Maria Visconti, Alfonso d’Aragona, Papi, Imperatori.

Il periodo storico è soprattutto quello del nostro grande Rinascimento e le vicende riguardano fatti di notevole importanza come, ad esempio, gli scontri tra guelfi e ghibellini, il Papato e l’Impero, il Concilio di Costanza, le belligeranze fra le varie Signorie, la Pace di Lodi, il Congresso di Mantova, la minaccia Ottomana.

Fabio Severi è nato a Rimini nel 1943 e dal 1953 ha vissuto a Milano. Docente di Tecnologia grafica presso un Istituto Tecnico Industriale per Arti Grafiche e il Centro Sperimentale Italiano di Giornalismo, Fabio Severi ha scritto e pubblicato numerosi studi e articoli su riviste specializzate del settore grafico (Annunciatore poligrafico, Rassegna grafica, Poligrafico italiano, ecc.) e collaborato con case editrici quali De Agostini, Fabbri, Rizzoli, Mondadori, AFHA. Più volte Commissario Governativo agli Esami di Maturità Tecnica Industriale. Nel 1980 e 81 ha fatto parte del “Progetto 11” del Ministero degli Affari Esteri, nel quadro della collaborazione tra Italia e Brasile, supportando gli insegnanti dell’Istituto SENAI di arti grafiche, prima a Milano e poi a Rio de Janeiro. Ha partecipato a gruppi di studio e commissioni a livello regionale (Regione Lombardia) e nazionale (ENIPG) riguardanti l’istruzione e i programmi didattici nel settore professionale grafico. Dal 1998 al 2001 ha fatto parte del progetto europeo Projet Leonardo a Tours, Madrid, Milano e Krefeld. Ha svolto consulenze ed è stato CTU per i Tribunali di Milano e di Bergamo. Conclusa l’attività didattica, nel 2013 è tornato nella sua Romagna e vive a Riccione ove si dedica allo studio, alla ricerca storica, alla fotografia, alla stesura di articoli di vario genere per riviste periodiche e quotidiani e alla presentazione di argomenti storici riguardanti i Malatesta e i Montefeltro. Nel 2017 è diventato accademico della Rubiconia Accademia dei Filopatridi di Savignano.

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Il ciclo di conferenze “Nel Sigillo di Sigismondo” proseguirà fino al 29 settembre 2018: dopo Fabio Severi la Sala del Giudizio del Museo della Città vedrà avvicendarsi studiosi e ricercatori come Luca Cesari e Piero Lucchi, sabato 2 giugno Ezra Pound e i Malatesta,Gabriello Milantoni, sabato 29 settembre A Oriente dei Malatesta.

Tutti gli incontri si terranno con inizio alle ore 17 nella sala del Giudizio del Museo della Città (via Tonini 1 – RIMINI)

La partecipazione è libera e gratuita

Info 0541 793851
http://www.museicomunalirimini.it/agenda/pagina1037.html

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Il ciclo di incontri “Nel sigillo di Sigismondo” proseguirà fino al 29 settembre 2018 e, dopo i contributi di Moreno Neri (La Cappella dei Pianeti) e Massimo Ciavolella, vedrà nella Sala del Giudizio del Museo della Città avvicendarsi studiosi e ricercatori quali Federico Muccioli e Marco Bertozzi, sabato 21 aprile

Gli Antichi alla corte dei Malatesta.

Presentazione Atti del Convegno; Fabio Severi, sabato 19 maggio Montefeltro e Malatesta due grandi dinastie; Luca Cesari e Piero Lucchi, sabato 2 giugno Ezra Pound e i Malatesta; Gabriello Milantoni, sabato 29 settembre A Oriente dei Malatesta.

Tutti gli incontri si terranno con inizio alle ore 17 nella sala del Giudizio del Museo della Città di via Tonini 1.

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LA GRANDE GUERRA

Rimini, Museo della Città “Luigi Tonini” – 25 marzo – 8 aprile 2018

 

Nella ricorrenza del centenario della fine della Prima Guerra Mondiale, il Museo della Città “Luigi Tonini” ospita “La Grande Guerra”, una mostra documentaria itinerante promossa dall’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito e curata, nella nostra Regione, dal Comando Militare Esercito “Emilia-Romagna”. L’allestimento riminese si avvale della collaborazione di ARIES (Associazione Ricerche Iconografiche e Storiche) e dell’Associazione Nazionale Faleristica –RIMINIche hanno gentilmente messo a disposizione alcune testimonianze originali.

L’esposizione intende rievocare gli avvenimenti di cento anni fa, facendo rivivere, attraverso fotografie, stampe, illustrazioni e materiali dell’epoca la grande e tragica vicenda dell’Italia in armi.

Nei 41 mesi di conflitto, dal maggio 1915 al novembre 1918, oltre 5.000.000 di Italiani prestarono servizio su tutti i fronti.

In questo periodo la quotidianità dei soldati fu sconvolta e riempita da alcuni elementi che avrebbero accompagnato l’immagine della guerra sino alla fine: il reticolato, la mitragliatrice, i gas, il fuoco dell’artiglieria, l’aereo, i primi carri armati, la dura permanenza nelle trincee, l’angosciante attesa dell’assalto e lo scontro corpo a corpo fino all’ultimo sangue.

Proprio a tali elementi del lungo periodo bellico si rivolge la mostra, esaminando e talora approfondendo aspetti particolarmente rivelatori, quali

·         le condizioni di vita del soldato al fronte;

·         la guerra in trincea;

·         il contributo delle donne nel conflitto (donne che sostituiscono gli uomini nelle fabbriche, portatrici carniche);

·         lo sviluppo tecnologico degli armamenti (dirigibili, artiglierie; aeroplani; mitragliatrici; tank e armi chimiche);

·         la guerra in montagna;

·         la propaganda nel suo duplice aspetto(rafforzare il morale delle truppe o minare il morale dell’avversario);

·         la croce rossa;

·         la tutela del patrimonio artistico (salvaguardia dei monumenti in città come Padova, Venezia, Treviso, Milano e Udine);

·         la necessità, al termine della guerra, di edificare i sacrari e cimiteri per eternare la memoria dei Caduti alle future generazioni (Redipuglia, Vittoriale).

La mostra sarà visitabile dal 25 marzo all’8 aprile p.v. negli orari di apertura del Museo della Città (da martedì a sabato 9,30-13 / 16-19; domenica e festivi 10-19; lunedì non festivi chiuso).

L’ingresso è gratuito.

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Dall’Ufficio stampa del Comune di Rimini

Tutto esaurito in piazza Malatesta per l’apertura ufficiale delle celebrazioni di Sigismondo. Sono stati tantissimi i riminesi che hanno affollato la corte di Castel Sismondo ieri sera, 19 giugno, volendo così partecipare al primo degli appuntamenti promossi dal Comune di Rimini in occasione delle celebrazioni del sesto centenario della nascita di Sigismondo Pandolfo Malatesta, Signore di Rimini e tra gli indiscussi protagonisti del Rinascimento italiano.

Un programma che, aperto ieri sera col saluto del Sindaco di Rimini Andrea Gnassi, si declinerà in un periodo in un arco di manifestazioni che durerà più di un anno, fino a ricongiungersi, il 9 ottobre 2018, al cinquecentocinquantesimo dalla morte.

“Non siamo normali – ha esordito provocatoriamente il Sindaco Andrea Gnassi nel suo intervento –  Lo sosteneva Silvano Cardellini nella sua ‘Botta d’orgoglio’, e non diceva una bugia, anzi. Se ci pensate, lo stesso Sigismondo Malatesta è una figura storica difficilmente classificabile nella normalità. Spietato e raffinato, mecenate e distruttore, crudele e sensibile all’arte, bello e ceffo da galera. Novanta chili di contraddizioni, un bipolare ante litteram…Riducetelo voi, uno così, a uno stereotipo culturale…

Pensate ad esempio a questa serata: prendono ufficialmente avvio le celebrazioni malatestiane che dureranno oltre un anno, dal seicentesimo della nascita di Sigismondo al 550esimo della sua morte. Solitamente in Italia, e non solo in Italia, questo genere di ricorrenze producono una cascata di convegni e iniziative suggestive, interessanti o meno, in ogni caso che durano lo spazio di un mattino o di una notte. Non lasciano niente.

E allora cosa ci siamo inventati, con strategica anticiclica come si dice in linguaggio forbito? Da cicala ci siamo fatti formica. L’anno (malatestiano) che verrà, compresso tra il 600 e il 550 della vicenda umana di Sigismondo, sarà per Rimini quello che le restituirà non tanto uno quanto il tempo, un certo disinteresse, un pizzico di sradicamento, tante vicende dolorose, le hanno tolto nell’ultimo secolo. Perché almeno quattro generazioni di riminesi hanno subito un furto di bellezza, di prospettiva, di identità; e anche di ricchezza; su questo bisogna essere spietati e chiari come lo era proprio Sigismondo.

Ma ritorniamo alle celebrazioni malatestiane e all’anno di esaltazione della figura di Sigismondo – ha proseguito il Sindaco Gnassi -. In questo anno, tra 2017 e 2018, in questo circoscritto quadrante di città avverrà qualcosa di inedito, di mai visto prima: riaprirà il teatro Galli, la piazza tornerà alla sua prospettiva rinascimentale, il Museo Fellini entrerà nel castello per svolgere poi lungo gli spazi che portano al restauro dell’ex cinema Fulgor e quindi al Museo della Città. In poco più di 200 metri il Rinascimento dialogherà con Verdi e con Fellini. E finalmente questi luoghi saranno restituiti alla loro funzione originaria: presidi di civiltà, bellezza, arte, cultura, appartenenza.

Io credo che abbiamo scelto un modo bellissimo di celebrare Sigismondo Malatesta, scegliendo la strada più complessa e meno facile: per una volta scegliamo di essere eredi e non solo discendenti. Lo facciamo in questa occasione quando tutto il resto del mondo si sarebbe limitato a fare solo feste e convegni… non siamo normali….

Il nostro regalo a Sigismondo, lungo un anno, è in realtà un regalo che facciamo a noi stessi. Meritiamocelo. Anche perché, con la fama sinistra che aleggiava intorno a Sigismondo Malatesta, non vorremmo mai che decidesse di tormentarci nel sonno per un’ignavia collettiva che, ora più che mai, non ha davvero alcuna giustificazione.”

Alle parole del Sindaco quelle di Oreste Delucca, lo storico riminese, Sigismondo d’Oro nel 2013, che davanti a un pubblico attento ha raccontato, incalzato dalle domande di Lia Celi e Andrea Santangelo, un’inedita Isotta degli Atti a cui, per la Bookstones Edizioni, ha recentemente dedicato il libro “Isotta degli Atti. L’amore e il potere”. Ed è stato appunto attorno alla figura di questa donna straordinaria che Lia Celi e Andrea Santangelo hanno immaginato e scritto Il Sigismondo non si è fermato mai un momento, il monologo per voce femminile in cui si immagina un’Isotta contemporanea e ironica, che Marina Massironi ha interpretato da par suo per un pubblico attento e coinvolto.

La serata del compleanno è poi chiusa con uno spettacolo di luci e fuochi, che ha dato ufficialmente il via all’anno e mezzo di celebrazioni. Un momento unico e bellissimo che, ricordando l’uomo d’arme che Sigismondo è stato, ha messo Castel Sismondo al centro di uno spettacolo pirotecnico fatto di luci colorate, fumi e cascate di fuoco dalle mura. Uno spettacolo che, oltre dal grande pubblico raccolto in piazza Malatesta, è stato seguito in diretta sui social da centinaia di persone raggiungendo in breve numeri e visioni che già in queste prime ore superano le cinquantamila.

Altri appuntamenti nella giornata di oggi completeranno le prime giornate delle Celebrazioni.

L’ Annullo filatelico speciale di Poste Italiane per il seicentesimo di Sigismondo Malatesta attenderà gli appassionati in piazza Cavour al Palazzo del  Podestà, martedì 20 giugno 2017, dalle ore 10.30 alle ore 15.30. Per lungo tempo la filatelia, nella sua componente iconica, ha rappresentato l’ideale continuità delle medaglie celebrative o commemorative.

Sempre piazza Cavour alle ore 15 dello stesso giorno ospiterà la cerimonia de “La pietra restituita”. All’indomani dei bombardamenti, nella primavera del 1944, quando forse ancora nessuno stava pensando alla ricostruzione del Tempio Malatestiano, Luigi Varoli (Cotignola 1889 – 1958), singolare figura di artista e di didatta, si trovava a Rimini e caricò sul suo carretto una pietra, raccolta tra le macerie della chiesa progettata da Leon Battista Alberti e voluta da Sigismondo Malatesta. Dopo la morte di Varoli il Comune di Cotignola ricevette in lascito tutti i beni dell’artista e ora, in occasione delle celebrazioni, restituisce a Rimini quel piccolo e simbolico frammento di Tempio. La ricostruzione dell’evento sarà in collaborazione con l’associazione Zeinta di Borg

Un appuntamento di grande suggestione poi nella serata con Il Momo, di Leon Battista Alberti. Romanzo sull’insania umana, da un progetto di Alberto Giorgio Cassani. Adattamento e regia di Gianfranco Tondini, musiche composte ed eseguite da Giovanni Dal Monte, con intervento di Massimo Cacciari.

Il Momus di Leon Battista Alberti, romanzo satirico rimasto per secoli semiclandestino, oggi riconosciuto dagli studiosi come l’opera più straordinaria dell’intero Rinascimento chiuderà queste prime giornate dedicate a Sigismondo Malatesta che faranno da prologo alle iniziative che proseguiranno nei prossimi mesi.

L’ingresso a tutte le manifestazioni è libero

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