Feeds:
Articoli
Commenti

Archive for aprile 2022

Si è svolta l’anteprima speciale della manifestazione Giardini e Terrazzi in occasione del 25mo anniversario , quest’anno la Pinacoteca Nazionale di Bologna, in occasione della 25ma edizione di Giardini & Terrazzi , la manifestazione dedicata al verde che si terrà a Bologna ai Giardini Margherita , ha ideato un percorso digitale : Natura Docet , il significato simbolico dei fiori nell’arte, in collaborazione con Inner Wheel Valsamoggia – Terre d’Acqua. Sono intervenuti, Oddone Sangiorgi , che da 25 anni organizza la manifestazione , Rosa Maria Amorevole, Presidentessa del Quartiere Santo Stefano ,la dottoressa Maria Luisa Pacelli, direttrice della Pinacoteca , che hanno presentato l’ evento . Sullo sfondo i ragazzi del Serpieri, Istituto Agrario , hanno esposto i fiori e le piante per un allestimento estemporaneo nel cortile della Pinacoteca, grazie alla prof.ssa Teresa D’Aguanno . La visita guidata alle opere prescelte dalla Pinacoteca per la mostra è stata curata dalla dott.ssa Claudia Pirrello.Le opere d’arte contrassegnate dal simbolo QR evidenzia il legame simbolico fra storia dell’arte e i fiori. Il significato simbolico dei fiori nella storia dell’arte è in collaborazione con Inner Wheel Valsamoggia- Terre d’Acqua.

La Pinacoteca di Bologna è aperta : martedì, mercoledì 9-14, da giovedì a domenica e festivi 10-19 Lunedì chiuso. Palazzo Pepoli Campogrande : mercoledì 10-19, sabato 14-19.

Read Full Post »

  • E’ in corso, a Brescia, una esposizione con 40 lavori di Edward Weston uno dei fotografi più celebrati del Novecento, dai ritratti plastici ai nudi, dalle dune di sabbia agli oggetti e vegetali trasformati in sculture. L’esposizione, il principale appuntamento del Brescia Photo Festival, presenta anche 40 opere dei figli Brett e Cole e della nipote Cara.

Dal 31 marzo al 24 luglio, il Museo di Santa Giulia a Brescia ospita la mostra WESTON. Edward, Brett, Cole, Cara. Una dinastia di fotografi, uno degli appuntamenti più attesi della stagione fotografica italiana e fiore all’occhiello del programma della quinta edizione del Brescia Photo Festival, iniziativa promossa da Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei, in collaborazione con Ma.Co.f – Centro della fotografia italiana che quest’anno verterà sul tema Le forme del ritratto.

L’esposizione, curata da Filippo Maggia, prodotta da Fondazione Brescia Musei e da Skira e progettata in stretta sinergia con la famiglia Weston, riunisce per la prima volta le fotografie di Edward Weston, dei figli Brett e Cole, e della nipote Cara.

L’esposizione, lungi dall’essere considerata come un ritratto di famiglia per opere, si configura come un racconto di esperienze artistiche che attraversa oltre un secolo di fotografia, di storia e di immagini di un mondo in costante cambiamento.
Il percorso, allestito al Museo di Santa Giulia, presenta 80 opere dei quattro fotografi, 40 del solo Edward, tra cui i maggiori capolavori: dai ritratti plastici ai nudi che esaltano forme e volumi, dalle dune di sabbia agli oggetti trasformati in sculture, sino ai celebri vegetable – peperoni, carciofi, cavoli – e le conchiglie riprese in primissimo piano.
Spesso direttamente paragonata alla pittura e alla scultura, la fotografia di Edward Weston è l’espressione di una ricerca ostinata di purezza, nelle forme compositive come nella perfezione quasi maniacale dell’immagine. L’autore indaga gli oggetti nella loro quintessenza, eleggendoli a metafore visive degli elementi stessi della natura.

Di più :

Read Full Post »

Un collezionista italiano, firma di The Way Magazine, e la scoperta del mezzo espressivo inteso oltre gli Urali. Il racconto di Gianni Foraboschi.

Un collezionista di arte russa ha deciso di aprire i suoi archivi e mostrarli per la prima volta al pubblico italiano. Si tratta di Gianni Foraboschi, firma di The Way Magazine e appassionato di fotografia, che nel 2015 comprò a Mosca direttamente da fotografi emergenti un lotto di stampe oggi davvero preziose. Si tratte dei lavori di Galina Moskaleva (foto di apertura e successive dei palazzi) e Vladimir Shakhlevich (foto della sauna), entrambi insegnanti all’università di fotografia di Mosca dove allevano nuove generazioni di fotografi. “Galina scatta con una Leika e lui con una Nikon in digitale – rivela Foraboschi, che nella costruzione del suo archivio oggi online, si è fatto guidare dal suo senso estetico – . Mi sono affidato al loro gusto per la stampa dei file scelti, si occupavano poi della realizzazione della stampa. Insieme siamo stati nel laboratorio dove volevano ottenere il miglior risultato di stampa possibile con la qualità di stampa sotto controllo direttamente da loro che avevano realizzato gli scatti”.

Oggi queste testimonianze valgono molto per capire in che direzione stava andando il gusto artistico per la fotografia nei primi anni Duemila a Mosca.

Galina Moskaleva nasce nel 1954 a Sauliai, Lituania. Laureata nel 1976 al Politecnico di Minsk, è oggi membro dell’Unione Russa dei Fotoartisti dal 1991 e del consiglio editoriale della rivista fotografica internazionale IMAGO 1995-2000, a Bratislava. L’artista è stata curatrice del gruppo di arte fotografica, МОСКВА +/- dal 2000 a Mosca. Ha insegnato anche arte fotografica presso la Izvestia School of Photojournalism dal 2004-2012, Mosca, oltre a essere parte del gruppo artistico Workshop on the Mount dal 2011 (E-mail: project686@gmail.com).

Vladimir Shakhlevic è nato nel 1949 a Brest in Bielorussia e nel 1978 si è laureato presso l’Istituto di costruzione di Brest. Architetto, fa parte dell’Unione degli Architetti dell’URSS dal 1988 e dell’Unione Russa dei Fotoartisti dal 1991 oltre che del gruppo moscovita Fotoart.
Ha fatto parte come insegnante della School-Studio of Photographic Art dal 1999-2004 a Mosca oltre che del gruppo artistico The Workshop on the Mount dal 2008. (E-mail: vol686@gmail.com).

Foraboschi racconta di Vladimir così: “Le sue foto della sauna sono stampate su tela, lui è un grande maestro di elaborazione. L’ho conosciuto tramite uno dei più famosi ritrattisti russi Lev Melikhov di cui ho in collezione più di 300 opere, non aveva molti rapporti con collezionisti occidentali, l’unico appoggio era un critico americano con cui assieme a Galina hanno pubblicato i loro libri. Mi aveva colpito da fotografo, soprattutto il modo con cui trasformavano lo sguardo della fotografia e come si atteggiavano rispetto al soggetto, un’attitudine diversa da come siamo noi in Occidente. I fotografi russi mi hanno insegnato come diceva il regista Andrej Arsen’evič Tarkovskij, uno sguardo verso l’interno. Cambiando l’obiettivo anche nella mia metodologia mi hanno aperto la creatività infinita. Quando si scatta bisogna immedesimarsi in scenari diversi. Una caratteristica dell’occhio fotografico russo, come il grande fotografo Aleksandr Rodčenko è proprio questa capacità introspettiva“.

Foraboschi che ha creato una cerchia di amici dell’inghentia russa, scrittori poeti fotografi, pittori e scultori con cui ha intessuto rapporto di amicizia, racconta anche cosa ha guidato questi acquisti in loco: “Si tratta della capacità di spendere abbinata all’esigenza di soddisfare un desiderio diverso, non solo il vile denaro, un’utopia di condivisione di queste opere. Sono un collezionista puro, ho iniziato nel 1989 con degli acquisti dei lavori del Realismo socialista sovietico. Poi nel 2000 ho iniziato la raccolta di fotografia russa, dopo aver conosciuto Melikof col quale abbiamo fatto una mostra di fotografia alla Biennale di Venezia nel 2001″.

Ora il patrimonio accumulato da Foraboschi è in parte consultabile online, in parte affidato alle cure di Riccardo, il figlio appena maggiorenne: “Ho la convinzione che possa tramandare la mia passione e desiderio di condivisione affinché possa mettere a disposizione questa eredità culturale anche a quelli della sua generazione”.

Per approfondimenti e consultazione dell’archivio di arte russa di Gianni Foraboschi www.art-gf.com/phototaranin1.php

di più :

Read Full Post »

Dal 29 aprile scatti in dialogo con archivio Italia in Miniatura

Luigi Ghirri, Italia in Miniatura e nuove prospettive’ è il nuovo appuntamento di ‘Vedere Oltre’, ricco calendario di eventi e iniziative dedicate a Ghirri (1943-1992) nel trentennale della sua scomparsa, promosso dalla città di Reggio Emilia con la collaborazione dei comuni di Modena e Parma e sostenuto da Regione e Apt Servizi Emilia-Romagna. Curata dal fotografo, docente e saggista Joan Fontcuberta assieme a Matteo Guidi e Ilaria Campioli, la mostra – visitabile dal 29 aprile all’8 gennaio – si inserisce nel solco della riflessione espositiva e teorica intrapresa da Reggio e incentrata sul tema dell’Archivio, la cui rilettura e reinterpretazione è alla base dell’operazione, curata dall’architetto Italo Rota, che ha portato ai rinnovati allestimenti del secondo piano di Palazzo dei Musei, sede dell’esposizione. Il percorso propone il dialogo tra gli scatti della serie ‘In scala’ di Ghirri, considerato uno dei più importanti fotografi italiani del XX secolo, e il materiale storico proveniente dall’archivio di ‘Italia in Miniatura’ e sarà occasione per approfondire la storia del parco di Viserba di Rimini, inaugurato nel 1970, e l’avventura umana e professionale del suo fondatore Ivo Rambaldi. La mostra espone sia vintage provenienti dall’Archivio Eredi Luigi Ghirri, sia una selezione di immagini, in gran parte inedite, della Fototeca della Biblioteca Panizzi. A Ghirri sarà inoltre intitolato in forma permanente il premio di Giovane Fotografia Italiana, giunto alla nona edizione, open call promossa dal Comune e dedicata alla valorizzazione e promozione dei migliori artisti e artiste della fotografia contemporanea under 35 in Italia: domenica primo maggio, nel complesso monumentale di San Domenico, sarà annunciato il vincitore tra i sette artisti italiani selezionati da una giuria internazionale. (ANSA).

Di più :
   https://www.ansa.it/emiliaromagna/notizie/2022/04/19/fotografia-luigi-ghirri-in-scala-diversa-a-reggio-emilia_e99e8594-8828-4d59-b8a9-790a131dc382.html

Read Full Post »

Mistic Media Blog

Il primo appuntamento martedì 26 aprile

Martedì 26 aprile torna “Il Genio della Donna”, il ciclo di conferenze a cura di Vera Fortunati e Irene Graziani.

In programma tre incontri che propongono un viaggio alla conoscenza delle donne artiste in Europa, tra scienza e salotti culturali femminili.

Gli incontri si terranno online a partire dalle 17.30, il link per seguire le videoconferenze sarà pubblicato il giorno prima nella sezione notizie del sitowww.cittametropolitana.bo.it/pariopportunita

Il ciclo, promosso dalla Città metropolitana di Bologna in collaborazione con il Dipartimento delle Arti, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, si tiene nell’ambito delle attività del “Centro di documentazione per la storia delle donne artiste in Europa”, che ha sede in via della Rondine 3 a Bologna.

Il programma degli incontri

Martedì 26 aprile”L’osservazione del mondo: intrecci tra pittrici e scienza nell’Europa moderna” con Stefania Biancani

Martedì 3 maggio”Salotti culturali femminili…

View original post 22 altre parole

Read Full Post »

Older Posts »