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Archive for the ‘L'Arte declinata in’ Category

Gli animali resi dal pennello degli artisti che abbiamo visto anche nel pluripremiato “Poor Things” è un genere molto diffuso da sempre, nell’arte, spesso accompagnati da una meditazione sui giardini, Ruth Amman li descrive come uno ” spazio interiore”
A Bologna la mostra : Animali fantastici. Il giardino delle meraviglie presentato in anteprima mondiale da Arthemisia a Palazzo Albergati di Bologna, fino al 5 maggio 2024, è molto più di una mostra.
Dice il comunicato:
“Rappresenta una nuova frontiera dell’intrattenimento, in cui si fondono animali, arte, magia, divertimento e sogno. Il museo si trasforma in un immenso spazio aperto, in cui gli animali trovano il loro habitat ideale, accogliendo tutti, grandi e piccoli, esperti d’arte e curiosi. Sono oltre 90 gli animali che varcheranno la soglia magica di Palazzo Albergati, realizzati da 23 grandi artisti contemporanei. È il primo zoo d’artista realizzato al mondo, privo di gabbie, senza distanze e animato da pitture, sculture e installazioni di animali di ogni specie; un superzoo che vedrà le sale nobili del Palazzo trasformarsi in un nuovo habitat museale, un safari pedonale dove le opere accompagnano il visitatore in una passeggiata dentro una favola, dove gli animali convivono nel più rispettoso degli ecosistemi artistici.
La mostra Animali fantastici. Il giardino delle meraviglie, ideata e curata da Gianluca Marziani e Stefano Antonelli, è prodotta ed organizzata da Arthemisia.” 

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Ha inaugurato il martedì 27 ottobre la mostra Rosso nel ristorante di Alessandro Borghese di Milano. Fino al 5 dicembre si potranno ammirare venti progetti fotografici firmati da Silvia Amodio, Maria Cristina Anelli, Elena Barsottelli, Marco Bechini, Sergio Caminata, Roberto Cifarelli, Claudio Comito, Jeff Dunas, Maurizio Galimberti, Giancarlo Maiocchi/Occhiomagico, Giancarla Pancera, Graziano Perotti, Benedetta Pitscheider, Lucrezia Roda, Chiara Samugheo, Angelo Tondini.

Attraente, sensuale, immediato, stimolante, il rosso è una presenza costante nella fotografia la quale, nata per ragioni puramente tecniche con il bianconero, è approdata al colore quando ha potuto superare questo limite tecnico dapprima dipingendo sugli originali, dai dagherrotipi alle stampe, poi sperimentando diverse tecniche innovative.

Questa la ragione per cui questa mostra si chiama semplicemente “Rosso” perché la parola stessa non ha bisogno di ulteriori aggettivazioni tanto è carica di riferimenti. Si è deciso di realizzare una collettiva con le opere di autori che nel ritratto e nello still life, nel reportage e nella ricerca hanno fatto emergere con garbo e intelligenza la forza espressiva di questo colore.

Viale Belisario, 3, 20145 Milano MI

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Verrà presentato in febbraio, in Sala Borsa il libro di Antonietta Laterza, libro che riassume la sua attività di cantautrice, e performer. Il libro di Antoniettà non è un vero e proprio libro, è un libro ma presenta contenuti multimediali, si può leggere  si può vedere in video,passando per i codici QR.

“I movimenti giovanili riflettono il ritmo della vita, gli avvenimenti, i mutamenti della società e tracciano la storia delle generazioni. La seconda metàdel ‘900 ha dato modo, a chi ha avuto la ventura di nascere e vivere in quella parte di secolo, di essere protagonisti e osservatori di una rivoluzione che ha coinvolto migliaia di persone, la protesta di classe e generazionale ha spesso utilizzato le parole e la forma della cultura per manifestarsi e diffondersi, generando linguaggi così universali da riconoscersi e manifestarsi in gruppi e movimenti ( Massimo Mezzetti in “Movimenti giovanili a Bologna negli anni ’80 e ’90” ed.Camera Chiara, fotografie di Luciano Nadalini)

Antonietta Laterza “…supera d’un balzo ogni ideologia e si cimenta con la musica elettronica in un contesto culturale a tutto campo: plastico, estetico e mediatico…L’immagine diventa parte integrante del suo messaggio : “capelli corti biondissimi,trucco psichedelico, smalto volutamente consumato, abiti di plastica dorati, luccicanti…Antonietta anticipa il periodo storico in cui vive e ne anticipa i futuri sviluppi. (cit. da “Antonietta Laterza : Sirena Cyborg.Catalogo” ed. Plus 20017)

E proprio alla deflagrazione della bomba del 2 agosto del 1980, il giorno della Strage della Stazione di Bologna, vicino alla stazione, dove abitava, Antonietta e la sua band Laser : con Ivano Bussoli al basso,Claudio Montroni alla batteria , sax e tastiera Roberto Manuzzi, alle chitarreGiampiero Varetti e Luca Testoni, provavano per la partecipazione , a settembre, del festival di Sanremo al “club Tenco” a cui parteciperà con il brano “Meglio il male”.

Nel 1981 assieme ad Antonella Babini, prima donna DJ italiana,in arte Antonia e Laroche, formano il gruppo “Plastico Amore” con Nico Genevese,Andrea Cesari,Piero Varetti, Sandro La Rocchia. Alle performances viene adottata la musica con batteria elettroica, sintetizzatore, chitarra elettrica, voci…

Successivamente Antonietta Laterza si sposa con l’argentino Nicolas Genovese, fotografo che collabora fattivamente alla sua attività della moglie, dice Antonietta che si contaminano due mondi musica e immagine.

Nel 1982 Antonietta Laterza fa una maratona televisiva con Siusy Blady e Patrizio Roversi per concorrere al Guiness alla diretta dei primati di permanenza , ed è l’esordio, si moltiplicano le apparizioni televisive il mondo della musica è attratto da questa cantautrice che fa spettacoli d’avanguardia e non solo strettamente musicali, a sostegno delle lotte femminili e femministe in corso.

Con Riso Rosa, rassegna di comicità femminile al BestialMarket, con Siusy Blady, Monica Mioli, Clelia Sedda, Antonietta Laterza,Silvia Testoni,Dodi Conti,Maddalena De Pamphiliis, Emanuela Grimalda, Maria Rossi, Lorenza Franzoni,Olga Wilma Durano.

Nel 1989 Antonietta Laterza idea un Manifesto per il musical Pelle di Sirena . La fotografia è di Patrizia Pulga.

Antonietta Laterza partecipa a programmi televisivi come invitata per parlare della sua condizione, Franco Piro e Lia Gheza Fabbri scriveranno,per le battaglie ccomuni che vedono Antonietta come attivista una canzone, Senza barriere .

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Della mostra che chiuderà oggi alla Fondazione  Gajani a Bologna in Via Castagnoli, 14 rimarrà una intervista ad Alessandro Gui : Il vento , le pietre una intervista al fotografo Alessandro Gui in cui spiega come, in anni in cui le scuole di fotografia non erano frequenti,  presenta il suo lavoro , un  trailer regia di Massimo Manini.

 

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Nasce da un sogno l’arte dei burattinai bolognesi che raccontavano la storia di Sganapino del dottor Balanzone ed altri personaggi caratteristici, che, anticamente, tutte le sere nelle piazze, tramandavano l’esperienza teatrale a bambini di tutte le età. Un’arte popolare , amata da tutti i bolognesi ,secondo il principio dell’arte che va vissuta e frequentata  ogni giorno, rappresentazione della cultura popolare  e che ha trovato in Wolfango un conoscitore ,  collezionista, un artigiano che realizzava i burattini  all’inizio con la fragile cartapesta poi con l’intarsio del legno, le forme di cartapesta si rompevano subito, dice la figlia ricordando che Wolfango vendette la collezione per trovare le risorse per potersene farne una più solida. Ha raggiunto la sala della conferenza stampa un Dottor Balanzone realizzato da Wolfango, con la mani che si aprono e chiudono ed una espressione mobile , dice Alighiera, il  ritratto dello zio Giorgio.

Ai suoi figli Alighiera e Davide Wolfango per le occasioni  regalava i burattini, li rendeva così protagonisti di storie antiche, Cesare e Cleopatra , la passione per i classici. L’ostinazione del grande bolognese che ci ha appena lasciati era di potere realizzare l’Amleto con i burattini,  anche il Barbiere di Siviglia. E Riccardo l’ha preso in parola il 2 settembre alle 21 appuntamento al Cortile d’onore di Palazzo D’Accursio ci sarà la prima di Amleto, recitato dai burattini.

Riccardino (come Wolfango lo chiamava) e Milena Pazzaglia grazie ad Alighiera (curatrice e figlia di Wolfango), e al figlio Davide , come padrino Stefano “Vito” Bicocchi  ,che ha dato anche il suo suppporto per Topo Gigio , hanno organizzato i burattini di Bologna estate a Palazzo D’Accursio in nome di Wolfango. Anche Carla Astolfi era una burattinaia che prestava la voce a Isabella, per la compagnia di Febo Vignoli per rimarcare la tradizione bolognese dei burattini. Quando , negli anni ’80 Riccardo Pazzaglia va con la sua insegnante e i compagni di scuola alla mostra della chiesa sconsacrata di Santa Lucia, e i compagni di scuola riferiscono a Wolfango della passione di Riccardo si forma un’amicizia spontanea, che troverà sempre Riccardo Riccardino, che frequenterà la celebre scuola del Maestro Nino Presini.

E grazie a Bologna che ha messo i burattini nel suo City brand . Insieme alle torri e ai tortellini.

Ecco il programma :

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