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Archive for the ‘Arte e Cultura’ Category

ARTEVENTO CERVIA
SPECIALE 44ESIMA EDIZIONEIL FESTIVAL INTERNAZIONALE DELL’AQUILONE PIU’ LONGEVO DEL MONDO TORNA A CERVIA DAL 20 APRILE AL 1° MAGGIO 2024 CON UN OMAGGIO ALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA

Sulle ali dei fenicotteri rosa insieme ai bambini dell’Antoniano per celebrare il mondo unito da un progetto di pace nella ricorrenza dei 150 anni dalla nascita di Marconi e dei 700 dalla morte di Marco Polo
Dal 20 aprile al 1° maggio 2024Cervia – Spiaggia di Pinarella e altre locationDal 20 aprile al 1° maggio 2024, ARTEVENTO CERVIA torna sulla spiaggia di Pinarella di Cervia con il più longevo Festival Internazionale dedicato agli aquiloni, per promuovere la pace fra i popoli e lo sviluppo sostenibile attraverso un progetto culturale basato sulla salvaguardia di tradizioni antiche e su un approccio divulgativo interdisciplinare.Pochi giorni dopo la chiusura dell’edizione del 2023, che ha visto un record di 600.000 visitatori, ha avuto inizio la catastrofica alluvione che ha devastato la Romagna e per questo motivo ARTEVENTO CERVIA dedica la 44° edizione alla Regione Emilia Romagna, celebrandone la rinascita dopo i tragici eventi della scorsa primavera.
Quest’anno, la manifestazione – nella persona di Caterina Capelli, organizzatrice e direttrice artistica del festival – è divenuta argomento di un progetto dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del Ministero della Cultura, che ne premia l’impegno profuso a partire dal 1981 “a tutela e salvaguardia dei saperi e delle pratiche patrimoniali tradizionali di testimoni viventi a rischio di scomparsa”. Un riconoscimento prezioso, giunto proprio negli anni in cui, grazie alla continuità mantenuta anche durante la pandemia, è stato riconosciuto ad ARTEVENTO il primato di più longevo Festival Internazionale dell’Aquilone del mondo e al tempo stesso un progetto destinato ad arricchirsi grazie agli straordinari contenuti culturali della prossima edizione.
Primo evento espressamente dedicato all’aquilone come forma d’arte, dal 1981 ARTEVENTO rappresenta un’imperdibile occasione d’incontro per gli “artisti del vento”, voci nuove di un linguaggio poetico all’avanguardia, propensi a sperimentare l’efficacia di questo innovativo medium artistico attraverso la creazione di vere e proprie opere d’arte. Ogni primavera, aquiloni d’arte, etnici, storici, “giganti” e sportivi danzano nel vento sulla Spiaggia di Cervia, dialogando in piena libertà nella sua splendida cornice per trasmettere un prezioso messaggio di resilienza e sostenibilità, in linea con l’attitudine green della Regione Emilia Romagna dove da oltre quattro decenni, ARTEVENTO promuove gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030, tra i quali la Pace, la fratellanza e l’unità nella diversità come valori fondanti dell’umanità e del diritto dell’individuo. (Foto: Szymon Ka)
La 44° edizione del festival delle meraviglie prevede 12 giorni dedicati alla creatività sostenibile fra le saline, la pineta e il mare, presentando un programma ricco di ospiti, spettacolo, approfondimenti e celebrazioni. Alcuni highlights di questa prossima edizione saranno:la presentazione del restauro dell’aquilone di Mimmo Paladino;un focus sulla Cina, rappresentata dall’antica tradizione di Pechino, per celebrare i 700 anni dalla morte di Marco Polo, con l’edizione speciale della “Notte dei Miracoli” intitolata In viaggio fra draghi e lanterne e dedicata al viaggiatore veneziano che per primo raccontò l’aquilone all’occidente;un focus sul Giappone attraverso un gemellaggio con la Japan Kite Association e il Museo dell’Aquilone di Tokyo;l’omaggio alla storia di Antoniano Bologna con i bambini dello Zecchino d’Oro come ambasciatori di Pace;il fenicottero rosa come simbolo poetico dell’edizione, tema ispiratore per le opere eoliche degli artisti ospiti e dei laboratori didattici;la celebrazione dei 150 anni dalla nascita di Marconi, per il ruolo che l’aquilone ebbe nel contesto dei suoi esperimenti di telegrafia senza fili;la promozione dell’aquilone come spettacolare strumento performativo tra arte visiva, teatro di figura, circo contemporaneo e sport con la partecipazione del designer UK Carl Robertshaw e dei campioni internazionali di volo acrobatico.
Il paese d’onore della 44esima edizione di ARTEVENTO CERVIA sarà la Corea, scelto a motivo della ricorrenza dei 140 anni delle relazioni diplomatiche tra Italia e Corea.In linea con l’originale format del festival, come di consueto la presentazione dell’ospite speciale prevede un approfondimento non solo sull’aquilone della tradizione ma anche un focus su cultura e folklore. Omaggiato come uno dei primi paesi dove la pratica dell’aquilone si diffuse nell’antichità dopo l’origine in Cina, la “terra di nobili montagne e di splendide acque” sarà infatti rappresentata dal Chungham Cultural Heritage Content Cooperative e dal gruppo di musica tradizionale Eidos nel contesto di uno spettacolo arricchito dall’uso dei preziosi abiti tradizionali “hanbok” dipinti dall’artista ospite Kibeom Jung.(Foto: Chungham Cultural Heritage Content Cooperative)
Anche quest’anno, ARTEVENTO non sarà solo uno spettacolo visivo mozzafiato ma un’esperienza immersiva e partecipativa adatta ad un pubblico eterogeneo e spettatori di ogni età e abilità. Il programma prevede un’esibizione corale dedicata alla pace e all’amore per il nostro pianeta con protagonisti i migliori interpreti di tutte le discipline dell’aquilone provenienti da 50 paesi, accomunati dall’obiettivo di celebrare la sostenibilità, la libertà, l’inclusione e la fratellanza fra i popoli attraverso la più originale contaminazione fra arti visive e performative. Tra i paesi partecipanti saranno presenti Afghanistan, Argentina, Australia, Austria, Bali, Belgio, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Curacao, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Guatemala, India, Indonesia, Inghilterra, Irlanda, Italia, Kuwait, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Palestina, Pakistan, Perù, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Russia, Scozia, Singapore, Slovenia, Spagna, Sri Lanka, Sud Africa, Svezia, Svizzera, Tasmania, Thailandia, Tunisia, Ucraina, USA e Vietnam. (Foto: C.Capelli_ARTEVENTO)
Non mancheranno balletti aerei acrobatici, volo dei giganti, installazioni ambientali, i “Giardini del Vento”la “Notte dei Miracoli” e il volo notturno “Bussa al cielo e ascolta il suono”, la “Cerimonia delle Bandiere”, il Premio Speciale per Meriti di Volo, laboratori didattici per bambini corsi di costruzione per adulti dedicati al fenicottero rosa, mostre e attrazioni per tutta la famiglia proposte dalle aree fieristiche sulla spiaggia. La 44esima edizione sarà inoltre storicizzata da tre annulli postali speciali dedicati ai temi della manifestazione e realizzati da Filatelia Poste Italiane.A rendere ancor più indimenticabile il contesto del festival sono gli incontri dedicati all’impegno civile in difesa dei diritti umani che vedono la partecipazione di testimonial d’eccezione quali la Protezione Civile e ResQ People Saving People.La contaminazione tra arti visive e performative è protagonista, con spazi dedicati alla musica dal vivo, alla danza etnica, al teatro di figura e al circo contemporaneo.  
(Foto: Fulvio Zappatore) In attesa di chiudere il programma definitivo di tutti gli appuntamenti che intratterranno artisti, aquilonisti e visitatori in arrivo da ogni parte del mondo nella Capitale dell’Aquilone, si anticipa che per questa nuova edizione è previsto un focus sulla battaglia contro la violenza sulle donne, sui bambini, la memoria e il futuro. Inoltre, si preannunciano due appuntamenti speciali per festeggiare le ricorrenze del 25 aprile e del 1° maggio, spettacoli di circo contemporaneo (senza animali) del Circo Madera allestiti sotto il pittoresco chapiteau, musica, concerti, teatro, danza e mostre dedicate ai temi della manifestazione, allestite sia presso lo Spazio Sperimentale Officina Artevento sulla Spiaggia di Pinarella che nello storico Borgo Marina a Cervia Centro fra Sala Rubicone e Darsena del Sale. L’ANTONIANO E I BAMBINI DELLO ZECCHINO D’ORO: LA PACE CANTATA NEL VENTO PER RAGGIUNGERE TUTTI I BAMBINI DEL MONDO A un anno dall’alluvione, seguita con apprensione anche dai suoi affezionati ospiti che da ogni parte del mondo hanno inviato messaggi di affetto e di sostegno, ARTEVENTO dedica la sua 44° edizione alla Regione Emilia Romagna attraverso la scelta di un simbolo evocativo, di testimonial d’eccezione e di anniversari in linea con il suo progetto e con i valori di riferimento della manifestazione.
Antoniano Bologna, modello di armonia e unione, guiderà lo spirito di questa edizione così come i bambini dello Zecchino d’Oro, scelti come ambasciatori in quanto portavoce di una cultura della Pace. Lo storico festival Zecchino D’Oro, ideato nel 1959 da Cino Tortorella, si lega indissolubilmente all’Antoniano a partire dal 1961 trovando accoglienza a Bologna nell’ambiente umano di Padre Ernesto Caroli. Nella dimensione dell’arte e della creatività come strumenti di coesione
sociale e di sostegno “spirituale” in risposta alle criticità dell’esistenza,ARTEVENTO trova affinità con la filosofia dell’Antoniano, individuando nello Zecchino d’Oro il migliore emblema di una società fondata sugli ideali di fratellanza, solidarietà e collaborazione fortificati attraverso il medium dell’arte. Mettere i bambini al centro del proprio impegno, interrogandosi non solo sulla qualità del mondo che stiamo lasciando loro in dote ma anche sul tipo di valori di cui possiamo renderci interpreti credibili e sui concetti di fiducia e di speranza, è la costante del pensiero di ARTEVENTO. Sogno, progetto, armonia, inclusione, impegno, costanza, cooperazione e sacrificio come ingredienti necessari per una svolta culturale e virtuosa in soccorso alla nostra madre terra e ai suoi abitanti, riecheggiano nella straordinaria storia di un’istituzione che rappresenta un’eccellenza della Regione Emilia Romagna e un simbolo dell’Italia nel mondo Intero. IL FENICOTTERO ROSA: UN SIMBOLO DI RINASCITA

Nel contesto delle Saline di Cervia – da pochi mesi candidate a Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO – il fenicottero rosa, divenuto stanziale nelle aree umide del Palco del Delta del Po, si erge ora a ispirazione per i laboratori creativi e per le opere eoliche degli artisti ospiti, a partire dall’americano Joel Sholtz che firma per ARTEVENTO CERVIA 2024 lo spettacolare “stormo” di fenicotteri, destinato a diventare simbolo di questa edizione e del suo nuovo progetto didattico. (Foto: Joel Sholtz)
Durante l’alluvione della scorsa primavera, l’affascinante animale divenuto stanziale nelle acque delle Saline di Cervia si allontanò temporaneamente dal Parco del Delta del Po, tanto da preoccupare seriamente circa il futuro delle attività di nidificazione in quell’habitat. Fortunatamente, nei mesi successivi il fenicottero è tornato a colorare di rosa le acque dell’antico bacino, tanto da essere scelto come animale totemico del Festival, in quanto presagio di rinascita e rigenerazione. L’avvenimento in questione, infatti, non solo ha rinnovato il legame tra la comunità e la sua ricca biodiversità, ma ha anche alimentato la speranza di un radicale cambiamento culturale orientato alla cura e alla guarigione del nostro pianeta. Il fenicottero simboleggia la rinascita, la resilienza della natura e la possibilità di una coesistenza armoniosa tra l’arte umana e l’ambiente circostante. Il Festival ARTEVENTO, nella sua localizzazione alle Porte Meridionali del Parco del Delta del Po, individua un’importante sollecitazione nel costante approfondimento delle cause ambientaliste affrontate attraverso il poetico pretesto dell’aquiloneARTEVENTO CELEBRA I CENTOCINQUANT’ANNI DALLA NASCITA DI GUGLIELMO MARCONI: QUANDO UN AQUILONE CAMBIO’ IL MONDO
Nell’ambito dell’omaggio alla Regione Emilia Romagna si colloca anche la celebrazione per i centocinquanta anni dalla nascita del bolognese Guglielmo Marconi, che ricorrono proprio il 25 Aprile, in una delle giornate più attese della manifestazione. Sviluppato in collaborazione con la Fondazione Guglielmo Marconi e il Museo Marconi, l’approfondimento dedicato al grande scienziato è particolarmente sentito da ARTEVENTO, soprattutto per il ruolo che l’aquilone ebbe nel contesto dei suoi esperimenti di telegrafia senza fili.Nel 1901 infatti, Marconi riuscì a captare a oltre 3000 chilometri di distanza il segnale telegrafico della lettera “S” trasmesso dalla stazione radio di Poldhu in Cornovaglia. Quella fu la prima trasmissione telegrafica wireless transatlantica della storia, un successo di straordinaria importanza per le sorti dell’umanità cui il genio di Marconi poté arrivare grazie all’uso di un “cervo volante” che innalzò l’antenna ricevente.
Questo episodio storico straordinario per il nostro destino testimonia come l’oggetto volante millenario, al quale ARTEVENTO dedica il festival, abbia stimolato la mente dell’uomo portandolo a cambiare le sorti dei trasporti e delle comunicazioni nel XIX secolo. Inoltre prefigura le prospettive più interessanti per la svolta sostenibile, evidenziando il vento come fonte di energia pulita, rinnovabile e accessibile nella contemporaneità. L’aquilone, da strumento pionieristico a simbolo di cambiamento, continua a ispirare e a promuovere una visione di futuro incentrata sulla sostenibilitàLA NOTTE DEI MIRACOLI DEDICATA A MARCO POLO E I FOCUS SU CINA, GIAPPONE E COREA PER CELEBRARE L’INCONTRO TRA ORIENTE E OCCIDENTE ATTRAVERSO IL SIMBOLO DELL’AQUILONE
Paradigma del dialogo fra Occidente e Oriente, l’aquilone – come patrimonio culturale immateriale in grado di suggellare la fratellanza dei popoli sotto lo stesso cielo per mezzo dell’arte enfatizzata dalle forze della natura – è alla base dell’omaggio di ARTEVENTO ai paesi nei quali questo poetico oggetto nacque e si diffuse più anticamente: Cina, Giappone e Corea. Il focus sulla Cina celebra i 700 anni dalla morte di Marco Polo attraverso un’edizione speciale dell’iconica “Notte dei Miracoli” intitolata “In viaggio fra draghi e lanterne e dedicata al viaggiatore e mercante veneziano che per primo nella storia di occidente lasciò testimonianza scritta (1298) circa l’esistenza in Cina di un “oggetto volante”, descrivendo l’aquilone nelle pagine de “Il Milione”. Simboleggiato dal drago, che illuminerà lo spettacolo notturno più atteso del festival sulla spiaggia costellata di lanterne e giardini del vento, l’omaggio alla Cina prevede anche un approfondimento sulla tradizione di Pechino(Foto drago: Wolfgang Bieck)  
Oltre alla Cina e alla Corea Ospite d’Onore, l’omaggio all’Oriente si completa con il focus sul Giappone attraverso un gemellaggio con la Japan Kite Association e il Museo dell’Aquilone di Tokyo. Sancito dalla cessione di alcuni pezzi della collezione Sukuki di Yokohama alla collezione di ARTEVENTO, oltre che dalla presenza del Maestro Makoto Ohye in arrivo dalla prefettura di Toyama, il gemellaggio tra Giappone e il festival proprio nell’anno del progetto dell’ICPI del Ministero della Cultura su ARTEVENTO e della presentazione del restauro dell’aquilone di Mimmo Paladino – costruito dai Maestri Tamura e Ogasawara – rinverdisce l’obiettivo dei direttori artistici della manifestazione di completarne l’esperienza con un Museo dell’Aquilone, ossia dell’esposizione permanente a scopo didattico e divulgativo degli aquiloni dal mondo raccolti dal 1981 a latere del festival. (Foto: Malcolm Goodman)
L’AQUILONE COME SINTESI TRA ARTI VISIVE E PERFORMATIVE: CARL ROBERSHAW E OSPITI D’ECCELLENZA TRA VISUAL DESIGN E CIRCO CONTEMPORANEO Tra le attrazioni previste per i 12 giorni di ARTEVENTO 2024 che trasformeranno la spiaggia di Cervia in un paese delle meraviglie – oltre agli artisti del circo contemporaneo (senza animali) coprotagonisti del festival – trovano posto ospiti di assoluta eccellenza che hanno fatto della progettazione di aquiloni e della pratica del volo acrobatico un nuovo linguaggio poetico improntato sulla libertà espressiva e sulla contaminazionefra le arti.(Foto: Carl Robershaw / The Hatchling) Tra gli artisti che porteranno la loro magia sulla spiaggia spicca il nome di Carl Robertshaw, stella del design UK oltre che pluripremiato campione di volo acrobatico. Robertshaw, noto anche come visionario scenografo, ha creato mondi straordinari per alcuni tra gli artisti, registi e coreografi più famosi al mondo, con interventi spesso sviluppati proprio a partire dal concept “aereo” della costruzione di un aquilone. La sua lista di collaborazioni vanta nomi illustri come Bjork, Anthony Heggarty di Anthony and the Johnsons, Take That, Peter Gabriel, Nora Jones, Katy Perry, Pixies, Alicia Keys, Kim Gavin, Beyoncè, Danny Boyle e Hussein Chalayan. A partire dal 1996, nel suo studio di Londra, Robertshaw ha studiato scenografie e azioni sceniche per eventi di portata mondiale: la Cerimonia di Apertura dei Giochi Olimpici e Parolimpici di Londra 2012, Poli Nation, il Superbowl 50 Halftime Show, la Radio City Music Hall di New York, la Royal Opera House di Londra, il Teatro Real Madrid, il Teatro della Ciudad Mexico, il Parco della Musica di Roma, la Hammer Hall di Melbourne l’Opera House di Sydney. Il suo capolavoro The Hatchling, una grandiosa azione scenica che fonde design, teatro e spettacolo e celebra il matrimonio fra il mondo dell’aquilone e quello del puppetry, è stato presentato alla Regina Elisabetta come omaggio per i 70 anni di Regno in occasione del Platinum Jubilee il 5 Giugno 2022. Così come il fenicottero rosa di ARTEVENTO 2024, anche il dragone – protagonista di quella performance studiata dopo la pandemia – simboleggiava la rinascita attraverso la rappresentazione figurata della libertà capace di prendere il volo verso nuovi orizzonti. Proprio per questo, il festival dedica un approfondimento a questa spettacolare opera del designer londinese, presentata attraverso la mostra di foto, modelli e disegni preparatori.

Oltre a Carl Robertshaw, fra le performance previste ad ARTEVENTO 2024 ci saranno anche quelle del campione USA John Barresi, del leggendario team The Decorators e dell’inglese Chris Goff, impegnato per anni nel cast della megaproduzione Toruk del Cirque du Soleil, nel ruolo di pilota degli aquiloni acrobatici dipinti per quello stesso spettacolo ispirato al film “Avatar” dall’artista francese Michel Gressier, altro ospite illustre di questa straordinaria 44esima edizione. (Foto: John Barresi)
 Il programma completo di ARTEVENTO CERVIA è consultabile sul sito della manifestazione: https://artevento.com/ INFORMAZIONI UTILI44° ARTEVENTO CERVIA FESTIVAL INTERNAZIONALE DELL’AQUILONEDOVE: Cervia, Spiaggia di Pinarella e altre locationQUANDO: dal 20 aprile al 1° maggio 2024 

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LEGAMI FRAGILI

a cura di Raffaele Quattrone

Galleria Studio Cenacchi, Bologna

INAUGURAZIONE: 4 APRILE 2024 ore 18.00

Giovedì 4 aprile alle ore 18 inaugura a Bologna presso gli spazi di Galleria Studio Cenacchi in Via Santo Stefano 63 la mostra Legami fragili a cura di Raffaele Quattrone che ha coinvolto Rosalia Banet, Enrica Borghi, Zeno Bertozzi, Davide Bramante, Roberta Cavallari, Pierpaolo Curti, Alberto Di Fabio, Armida Gandini, Kepa Garraza, Alberto Gianfreda, Alessandro Moreschini, Sabrina Muzi, Antonio Riello.

Una delle condizioni fondamentali della società sono le relazioni tra gli individui che la compongono. La società nasce proprio perché gli uomini si mettono insieme, rinunciando a un po’ della loro libertà, perché insieme sono più forti, dove non arriva uno arriva l’altro, dove non può uno può l’altro. Queste relazioni sono sempre state considerate “solide”, cioè, fondanti, se non sono forti la società si sgretola e torniamo alla situazione di partenza.

Zygmunt Bauman è stato il teorizzatore di questo sgretolamento da lui definito “scioglimento”. Ai legami solidi di un tempo si contrappongono oggi dei legami liquidi che il sociologo definisce “zattere di carta assorbente” per far capire subito la loro precarietà. Se fossimo un naufrago ci esporremmo alle intemperie con una zattera fatta di carta assorbente? Di conseguenza l’uomo contemporaneo non crede più nella costruzione di legami che nascono già instabili e fugaci ecco perché si lascia guidare da un individualismo sfrenato che lo fa lottare per la difesa di se stesso, del proprio sé. Queste sono le considerazioni che stanno alla base di questo progetto che non nasce da un interesse del curatore o di una galleria, quanto piuttosto dalla relazione tra il curatore, gli artisti e gli spazi che di volta in volta ospiteranno il progetto che così cambierà forma adattandosi ad ogni specifico contesto senza però modificarne la sostanza, cioè la forza delle relazioni umane, la forza di creare comunità e spazi di condivisione.

È stata inoltre creata una partnership con CONNEXXION, Festival Diffuso di Arte Contemporanea curato da Livia Savorelli già direttrice di ESPOARTE.

A seguito di questa partnership sono stati selezionati due artisti provenienti proprio dalla seconda edizione di questo Festival: Armina Gandini (dalla mostra Dialoghi intorno alla libertà curata da Livia Savorelli al Museo Sandro Pertini e Renata Cuneo di Savona) e Alberto Gianfreda (dalla mostra Frammenti. Atti di conservazione per un futuro di libertà curata da Livia Savorelli e Matteo Galbiati al Civico Museo Archeologico di Savona). Il progetto inaugura quindi la sua prima tappa a Bologna presso Galleria Studio Cenacchi per poi inaugurare in forme ogni volta diverse a Roma il 20 aprile presso Studio DFB, il 12 maggio a Lodi presso Spazio 21, e poi Ala (Studio Roberta Cavallari – Palazzo Gresti Filippi), Palazzolo Acreide, Siracusa (Casa Bramante – San Sebastiano Contemporary) in date in corso di definizione.

UFFICIO STAMPA: RP PRESS

Email: press@rp-press.it Contatti: Marcella Russo M. 0039 349 3999037

Sito: https://www.rp-press.it/

SCHEDA TECNICA:

TITOLO: ARTISTI: A CURA DI: DOVE: Legami fragili Rosalia Banet, Enrica Borghi, Zeno Bertozzi, Davide Bramante, Roberta Cavallari, Pierpaolo Curti, Alberto Di Fabio, Armida Gandini, Kepa Garraza, Alberto Gianfreda, Alessandro Moreschini, Sabrina Muzi, Antonio Riello Raffaele Quattrone

Galleria Studio Cenacchi, Via Santo Stefano 63,

Bologna INAUGURAZIONE: giovedì 4 aprile 2024 ore 18 DATE: ORARI: CONTATTI:

r 4 aprile – 4 maggio 2024

giovedì 25 aprile e mercoledì 1° maggio:

chiuso da martedì a sabato ore 16.30 – 19.30 o su appuntamento 051 265517 (whatsapp) galleria@studiocenacchi.com | studiocenacchi.com

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Da Artribune articolo di Valentina Muzi

Lo spazio espositivo romano al Palazzo delle Esposizioni dal prossimo 6 marzo dedica una retrospettiva all’artista siciliana, figura di spicco del Novecento. Ci saranno oltre cento opere che ne ripercorreranno la carriera, dalle prime apparizioni ai lavori più radicali

Carla Accardi, una delle principali artiste italiane del secondo ‘900, è stata una delle prime donne astrattiste. La vita, le opere, lo stile.

Carla Accardi, nata Carolina Accardi (Trapani, 1924 – Roma, 2014), è stata una delle prime donne italiane a dedicarsi all’astrattismo, una corrente dove solitamente si muovevano per lo più artisti uomini, e ad essere conosciuta all’estero. Inizialmente fece parte del collettivo Forma 1, per poi proseguire sia lavorando da sola che saltuariamente con il gruppo MAC – Movimento Arte Concreta. La sua ricerca artistica si basa su due cardini principali, da un lato l’astrattismo inteso come riduzione all’essenziale delle forme e dei segni, eliminando qualsiasi significato simbolico o allegorico della composizione, dall’altro lato l’impegno nel dimostrare che le artiste donne non dovevano per forza produrre un’arte delicata nei temi e nelle cromie per via del loro genere, al contrario dovevano essere libere di rappresentare dei messaggi forti, al pari dei colleghi uomini. Per questo, il nome della Accardi è spesso collegato all’attivismo a favore delle idee femministe.

La Accardi ha utilizzato la classica tela, dipinta con materiali inusuali (come la caseina) e, inoltre, ha creato una serie di installazioni che proseguono ed espandono l’opera stessa nello spazio, dimostrando che lavorare con una tecnica non ne esclude automaticamente un’altra.

Carla Accardi
Carla Accardi

La vita di Carla Accardi

Nata a Trapani il 9 ottobre 1924, Carla Accardi è cresciuta in una famiglia ricca di illustri esempi di donne forti, in quanto era cugina della scrittrice Evi Zamperini Pucci e della politica Elda Pucci, sindaca di Palermo e candidata all’europarlamento. Da sempre, dunque, la Accardi è stata in contatto con modelli femminili che hanno contribuito all’emancipazione delle donne e al loro riconoscimento in ruoli fino a quel momento di esclusivo appannaggio degli uomini.

Di più:

https://www.artribune.com/arti-visive/arte-contemporanea/2024/02/mostra-roma-carla-accardi/?utm_source=Newsletter+Artribune&utm_campaign=293829c4ac-EMAIL_CAMPAIGN_2024_02_24_02_13&utm_medium=email&utm_term=0_dc515150dd-293829c4ac-%5BLIST_EMAIL_ID%5D

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Ha avuto luogo, nei giorni scorsi, la conferenza organizzata dal prof. Pietro Maria Alemagna sul Natale a Bologna : Storia, riti , tradizioni: un racconto illustrato con Fausto Carpani, cantautore dialettale, Federico berti, Etnomusicologo, Annamaria Lucchini attrice della Compagnia Dialettale Bolognese “Arrigo Lucchini”. Ospiti speciali Roberto Morgantini e Marco Piazza autore del Lunario bolognese .

Saluti della presidente del Quartiere santo Stefano Rosa Maria Amorevole

Ingresso gratuito con offerta dedicata alle Cucine Popolari.

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Il crepuscolo del pensiero di Francesca Baboni

Nella società contemporanea stiamo assistendo da più parti ad una sorta di ottenebramento della mente, dovuto ad un allontanamento dal rispetto dell’ambiente e della persona. Si sta codificando difatti da qualche anno una vera e propria eclissi del pensiero, che si esplicita nella violenza di genere, problema divenuto oramai emergenza sociale, e nella disattenzione alle tematiche green ambientali. Ci si riempie la bocca di opinioni, si blatera senza trovare alcuna soluzione, oscurando semanticamente ogni barlume di speranza di redenzione. L’arte contemporanea ha sempre avuto il compito urgente di denunciare e sensibilizzare la collettività sui temi sociali e ambientali più importanti. E se consideriamo che le eclissi sono il parziale o totale occultamento di un corpo celeste da parte di un altro, metaforicamente parlando, non si può avere indulgenza verso chi cerca di coprire la verità effettiva di ciò che accade.La mission dell’esposizione riguarda temi che segnano uno snodo verso una forma/pensiero ben definita, quello di delineare un racconto fatto di formule percettive più che di moralismi indotti, attraverso la pittura, la miniatura e la fotografia.
Il lavoro di Giulia Maglionico, artista ironica e dissacrante che si muove tra il linguaggio pop e street, propone una nuova rilettura del fenomeno urgente e di grande attualità della violenza sulle donne, mettendo assieme riferimenti della storia dell’arte, della pubblicità, della favola e l’attualità politica. Un condensato di formule esplicative efficaci che dialogano tra loro.
Il titolo della serie di opere è #Youtoo e intende parafrasare il #metoo con un richiamo mediatico all’hashtag diventato virale, interpretandone la comunicazione in chiave personale e artistica. Monna Lisa violenzissima, che riproduce la copertina di un libro di giornalismo d’inchiesta su casi di violenze con assoluzioni a dir poco imbarazzanti, in cui il dolce sorriso enigmatico della Gioconda si mescola all’occhio deturpato, Frida Kahlo Vogue che fa il verso alla copertina fiorita che la celebre rivista aveva dedicato all’artista, Ragazza con orecchino di perla che omaggia l’opera più conosciuta di Vermeer, presentano una donna martoriata che ha subito una violenza senza sconti, marchiata da un gesto che volutamente stride nella composizione, quasi uno scricchiolìo voluto tra la vivacità dei cromatismi e la compattezza della stesura a plat.
E se si può sbeffeggiare simpaticamente anche il mondo pubblicitario maschilista anni ‘50 con l’opera Mastro lindo e Dado star , in cui il concorso del dado classico si trasforma in una lotteria per trovare un vero uomo o con il Mastro Lindo/gomma che magicamente cancella i brutti ricordi dei propri ex, non può mancare il filone toys e cartoon con Barbie e Ken respectful love, l’amore rispettoso in versione pink revolution dei due bambolotti infilati nella loro scatola che rimandano alla pellicola campione d’incassi oltre che ad un atteggiamento attento, nonchè la rivisitazione del cartone animato Tigerman, con una donna tigre più combattiva che mai.


Catalizzatore di Pegah Pesyar e Marco Baldassari

Il progetto di Marco Baldassari e Pegah Pasyar ‘Catalizzatore’ si rivolge invece alla tematica ambientale, alla mimesi della vita e dell’abbandono, all’eclissi di una modalità di pensiero attivista e propositiva. L’ex fabbrica chimica altamente inquinante ora in degrado, architettura industriale degli anni ‘30, viene illuminata dalla presenza dell’intervento pittorico delle miniature dell’artista iraniana, che ripopolano il luogo in rovina con la sua preziosità e raffinatezza. La natura prende il sopravvento dove avviene l’abbandono da parte dell’uomo e torna ad impossessarsi degli spazi attraverso la fotografia, che documenta il passaggio di transizione e l’avvicendarsi dei fatti.
Due culture che si fondono, Oriente e Occidente, con il tramite della tecnica antica del miniare, che catalizza e fonde assieme uomo e natura e al contempo due mondi differenti.
L’azione mette in scena vero e proprio atto generativo, una modulazione di creazione di un universo che parla attraverso nuovi codici. E così uomini e animali riempiono non – luoghi abbandonati e in disuso, rovine industriali, contaminano lo spazio in modo attivo con la brillantezza dell’oro, simbolico richiamo al divino, come nei fondi dorati dei primitivi e che afferisce una nobilitazione al tutto.
La cornice antica è la storia stessa dell’espressione artistica, che racchiude piccoli teatrini e scenografie quasi teatrali, nel momento in cui le fotografie pure di Marco Baldassari rappresentano il legame tra un prima e un dopo.
La performance di arte partecipata Respiro Sottoterra di
Pegah Pasyar si gioca su un’azione dell’artista che tramite una scatola di legno fa interagire direttamente il pubblico inserendo piccoli semi e piante nella terra, riflettendo tramite uno specchio il gesto dell’inseminazione come genesi di una nuova libertà dalle imposizioni e dall’oscuramento di un elemento naturale sepolto dal cemento. Una vita e una resistenza alla morte che mostra l’attaccamento alle radici. La violenza raccontata è quella globale, poichè ogni donna martoriata o perseguitata rappresenta tutte noi che ci presupponiamo libere o vorremmo esserlo, ma che sappiamo anche che la libertà è sempre fittizia. Una rinascita forse possibile proprio tramite la visione salvifica della cultura che non viene mai distrutta ma rinasce continuamente, come una fenice dalle sue ceneri.

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