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Archive for Maggio 2014

Nino Migliori comp Muri di Migliori Muri 2

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L’esperienza del Gruppo di lettura Bookies and Cookies alla Biblioteca delle donne in occasione del Festival dei lettori con il libro di Elisabetta Calzolari “Sguardi sull’acqua”.

 

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Baldassari 066

 

 

Baldassari

 

Durante le vacanze estive chi desidera perfezionarsi seguito dalla tecnica di un fotografo docente e professionista come Marco Baldassari (ricordiamo le sue foto anche per l’Enciclopedia Treccani  oltre che per la Pinacoteca) , può iscriversi ai suoi corsi.

 

 

 

 

 

 

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Confesso che quando ho letto il titolo della manifestazione tuttora in corso, a Reggio Emilia, che sta coinvolgendo la città con eventi sia istituzionali che off  ho meditato sull’infinito fotografico, è quello che dall’obbiettivo si legge con il numero 8 , preso pari pari dalla Caballah  del numero perfetto? oppure l’infinito è riferito alla serialità delle immagini, infinita, appunto, il tratto caratteristico della fotografia? oppure l’infinito è riferito alla originaria e aquinate interpretazione della finitezza e/o infinitezza della creazione che l’uomo completerà col suo stesso agire? ogni filosofo sull’infinito ci ha elaborato sopra ed ora applicare sulle immagini questo concetto mi ha fatto piacere, quello che si prova quando un linguaggio assume una giusta elevazione.  Contemporaneamente, Mark Zuckerberg, fondatore giovane e geniale di facebook sta pensando ad una piattaforma esclusivamente dedicata alle immagini, dunque le immagini stanno avviandosi verso un infinito espressivo, le lingue  della globalizzazione sono diverse, ma le immagini dovrebbero non necessitare di parole consentendoci una collettiva e mondiale globalizzazione.

In questo universo affascinante e fantastico avviarsi verso un festival della fotografia europea è cercare di crescere guardando e confrontando il lavoro e le nuove proposte.

La mostra di  Luigi Ghirri, 1943-1992, nativo di Scandiano è l’ouverture di “Vedere uno sguardo infinito” , le sue inquadrature tendono alla perfezione ,  intendendo con ciò dando forma alla materia, la sua dichiarazione “come pensare per immagini” in cui è contenuto il senso del suo lavoro.

Dice Luigi Ghirri : “Nelle mie foto i soggetti sono quelli di tutti i giorni, appartengono al nostro campo visivo virtuale , sono immagini, insomma di cui ci siamo abituati a fruire passivamente , isolati dal contesto abituale e dalla realtà circostante, riproposte fotograficamente , in un discorso diverso, queste immagini si rivelano cariche di un significato nuovo.

Ed ecco che si avverte l’infinito, guardando e riguardando una cosa la si vede sempre nuova, rinnovata, infinitamente diversa dalla volta precedente.

Luigi Ghirri : ” ho fotografato molte persone di spalle, ho voluto dare alle persone un numero infinito di identità, dall amia, quando fotografavo a quella ultima, quella dell’osservatore. La ricerca dell’identità è sempre una strada difficile. Il mio ruolo di fotografo non vuole essere quello dell’autore, del cronista, o del suggeritore ma è anche il mio, identico a quello dei soggetti fotografati. 

…Il mio sguardo (Ghirri) è un tentativo semplice di ricostruire un sentimento di appartenenza e pacificazione.

 

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Andy Rocchelli

 

http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Andrea-Rocchelli-il-fotoreporter-ucciso-in-craino-24d93be6-d279-41d3-b760-8d5e3da4759b.html

 

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   foto dei bambini nella buca di Andy Rocchelli 

Le foto di Andy Rocchelli, il fotografo piacentino di 30 anni, colpito da un proiettile di mortaio in Ucraina. Un gruppo di dieci bambini, adottati dalla famiglia Kushov, nascosti in un rifugio antibombe a Sloviansk, la località dove Rocchelli è stato ucciso. La città si trova nella regione di Donetsk ed è teatro di combattimenti sempre più pesanti tra i separatisti filorussi e l’esercito di Kiev. Il lavoro è stato pubblicato il 19 maggio dalla Novaya Gazeta, il giornale d’opposizione dove lavorava anche la celebre reporter di guerra, Anna Politkvoskaya, assassinata nel 2006 a Mosca.

Si ricorda la scomparsa del fotografo Robert Capa, il 25 maggio 1954 

Robert Capa

Muore Robert Capa, pseudonimo di Endre Friedmann. Nato a Budapest nel 1913, Robert Capa inizia la sua carriera di fotoreporter in un’agenzia fotografica di Berlino. Dopo l’ascesa al potere di Hitler, si trasferisce a Parigi dove inizia la sua attività di foto-giornalista freelance. Viaggia e fotografa in Spagna, Cina, Nord Africa. In Italia,segue la liberazione del Paese da parte degli Alleati in Sicilia, a Napoli e ad Anzio. Nel dopoguerra, Capa diventa presidente dell’agenzia fotografica Magnum. Nel 1954, parte per il Giappone e poi per il Vietnam come inviato di Life. Ed è in Vietnam che muore saltando su una mina anti-uomo. In suo onore viene istituito il premio annuale Robert Capa e l’International Center for Photography a New York.

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