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Archive for the ‘Il futuro’ Category

Si sono appena concluse le mostre della Biennale della fotografia dell’industria e del lavoro.

Al MAMbo Vincent Fournier ha  esplorato la finzione come se fosse una realtà parallela, alternando stile documentario e composizioni costruite. La sua opera propone un viaggio tra le utopie più rappresentative del XX e XXI secolo: l’avventura spaziale, l’architettura del futuro e l’intelligenza artificiale. Quello di Fournier è un mondo in cui si può ricordare ciò che non è ancora avvenuto, ciò che avverrà domani.

Mostra realizzata con il sostegno di New Square Gallery, Lilla.

In queste immagini Vincent Fournier osserva un astronomo russo, il capitano Boris, fra le mura domestiche e ne analizza l’abbigliamento, i suoi guanti la sua casa.  In altre foto si vedono gli osservatori  astronomici della Norvegia e il deserto di Atacama, in Cile , alcune immagini di radar disseminati in un campo e la proporzione uomo-natura, essendo di una generazione digitale la robotica è confidenziale a Fournier che fotografa la collaborazione/interazione uomo robot.

 

 

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Il Suygenta Photography Award è un concorso fotografico internazionale che si propone di attirare l’attenzione e di attirare il dibattito sulle più importanti sfide globali . L’edizione 2017 è dedicata a “Grow Conserve” la contrapposizione fra crescita e conservazione delle risorse…
I lavori della mostra hanno accompagnato i lavori del G7 Ambiente a Bologna, le immagini sono esposte a Casa Saraceni in V. Farini 15 a Bologna fino al 14 settembre. Ingresso libero. Aria condizionata , e così, come dice lo scrittore Danilo Masotti , ci si può andare spostandosi un momento dal refrigerato banco delle mozzarelle del supermercato.

“Grow Conserve ” che espone i premi di Sygenta Photograpy Award, una mostra che ha accompagnato i lavori del G7 , la foto è del fotografo irlandese Kenneth O’ Halloran ed ha vinto il primo premio : Rice farmer Sanwougou Lalle, Tonte Village , Dapong, Togo 2015. La mostra è ad ingresso libero
Di più su KennethO’ Halloran http://www.kennethohalloran.com/

Fishermen’s nets Ngosi Village, Karonga, Northern Malawi

 

Priest and farmer, Tarku Desta age 48, in Bueezuria Village, Sodo District, Ethiopia.

 

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“Bisogna lavorare e osare se si vuole vivere veramente” Vincent Van Gogh
Come aveva precisato qualche tempo fa Daniela Scognamillo art director il progetto di Campogrande Concept si sarebbe trasformato, in sintonia col Web 2.0 , con il desiderio di non calcificare l’Arte in un ambiente, sia pure sfavillante e ricco di antichi stucchi e di andare oltre.
E così è stato.
La visione della mostra Van Gogh experience alla Chiesa sconsacrata di San Mattia ci ha avvicinato all’Arte in modo del tutto nuovo abbracciando, oltre la stessa visione, l’opera di Van Gogh, pura emozione vedere le opere proiettate sui muri, nei soffitti, scorrere per terra, a 360 gradi dall’osservazione dei visitatori, in modo tale che le persone interagivano con le opere d’arte dei vari maxi schermi. La visione di Vincent Van Gogh si sostituiva alla propria e trionfava . Prima di questa coinvolgente esposizione si è parlato dì un libro di Giovanna Strano, direttrice scolastica siciliana e scrittrice per vocazione che ha scritto “Vincent in love” l’amore per l’amore di un uomo con tempeste interiori frequenti.

L’ha introdotta il prof. Antonio Selvatici e Daniela Scognamillo l’ha presentata al pubblico in cammino con l’avventura Campogrande Concept.

Dice Giovanna Strano, presentando il suo libro che Vincent vuole essere ascoltato, per quello che è veramente. Giovanna Strano dice che il suo amore per Van Gogh nasce a Parigi, si consolida nello sguardo dei “Girasoli” a Londra  poi, ritornando a Parigi la Sindrome di Stendhal al Mudeo d’Orly, il pianto e la commozione davanti a tanta bellezza. La moglie di Theo Van Gogh, Giovanna,  che ha sempre ammirato il cognato e chiamerà il figlio come Vincent  ha un fitto carteggio con l’illustre cognato che mette in evidenza oltre all’amore per la vita il suo rovescio di follia. Dice la Strano, ho cercato di entrare dentro Van Gogh leggendo questo carteggio.

Alla sua morte il dottor Paul Gachet  che seguiva Vincent van Gogh  parlerà di un’arte profondamente umana e di passione viva. I problemi di Vincent nascono quando scomparse il padre che faceva  da collante della famiglia che si disgregherà, obbligando Vincent  a rinunciare ai suoi averi , mentre sia il fratello che la cognata gli rimarranno accanto.

La passione viva per le persone, lavoratori, i mangiatori di patate , dipingendo le sformate loro scarpe, fanno degli    ultimi i primi soggetti di amore pittorico di Vincent.

E per chi sostiene, come me, da tempo, di non movimentare le opere d’arte ma di fotografarle e farle leggere in un altro procedimento è stato il successo di una tesi che mi è familiare. Le opere sono organizzate per anno di creazione  e per argomento, le vedute , i ritratti, e godono di un ingrandimento dei particolari che analizzano il segno diventando macro e dunque leggibile senza mezze misure.  Ci sono alcuni momenti, come le immagini sulla piccola foresta che sembra di esserci veramente dentro  e la volta stellata sembra ad un passo per consentirci di strappare una stella. L’infinito.

 

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La Fondazione MAST ospita l’inaugurazione della XVII edizione del festival Human Rights Nights, rassegna di cinema, arte, musica e incontri per i diritti umani.
Conflitti e resistenze è il tema di quest’anno.

Venerdì 5 maggio, ore 20.00
Apertura Human Rights Nights 2017

CINA, MODERNIZZAZIONE E SOCIETÀ
KU QIAN (BITTER MONEY) di Wang Bing , Cina 2016, 150’
Il film Ku Qian (Bitter Money) offre uno spaccato del mondo del lavoro a ore nelle grandi città industriali cinesi. Alcuni operai partono da un paesino dell’Est della Cina per trasferirsi in città, ingaggiati da piccole fabbriche tessili. Un nuovo lavoro li attende, un mutamento profondo di abitudini e relazioni, in condizioni più dure di quanto si aspettassero. Perché la città si impone inesorabilmente. I rumori ambientali sovrastano le voci, le abitudini alimentari cambiano drasticamente, i rapporti umani iniziano a subire incrinature, negli stabili stracolmi di persone non c’è più privacy, la terrazza diventa un rifugio per conversazioni private.

Il film è stato presentato alla 73a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, La Biennale di Venezia, KU QIAN ha ottenuto il Premio Orizzonti per la migliore sceneggiatura e il Premio speciale per il Cinema dei diritti umani Human Rights Nights Award 2016.

Introducono

Mariella Criscuolo, Fondazione MAST
Alessandra Scagliarini, Università di Bologna
Andrea Morini, Cineteca di Bologna
Giulia Grassilli, Human Rights Nights

Per registrarsi CLICCARE QUI

 

Sabato 6 maggio, ore 18.00
CINA, MODERNIZZAZIONE E SOCIETÀ
THE DAY BEFORE CHINESE NEW YEAR di Lam Can-Zhao (Cina 2016, 23′)
Il giorno prima del Capodanno Cinese, Mr. Monkey taglia la legna, accende il fuoco, cucina come se niente fosse… infatti non capita mai niente…

THE ROAD di Zanbo Zhang, Cina 2015, 95’
Per tre decadi il mondo è stato testimone del rapido sviluppo economico della Cina. Nel 2008 il governo cinese decide di investire 586 miliardi di dollari in infrastrutture e benessere sociale per minimizzare l’impatto della crisi finanziaria globale. Il regista Zanbo Zhang documenta dal punto di vista della popolazione locale, dell’impresa di costruzioni e dei lavoratori gli abusi perpetrati nel corso della costruzione di una gigantesca autostrada che attraversa un villaggio nella provincia di Hunan. I lavori sono in mano a membri corrotti del partito, gangster locali e impiegati negligenti. Molte case di residenti vengono danneggiate dagli esplosivi e l’impresa non paga i suoi dipendenti. Le strutture inoltre sono di scarsa qualità e completamente illegali.

Introducono

Mariella Criscuolo, Fondazione MAST
Sabrina Ardizzoni, Università di Bologna

http://www.mast.org/human-rights-nights-2017

 

Le foto di un viaggio in Cina provengono da una mostra precedente “Il sentiero cinese. Fotografie dalla Cina di Paolo Longo”.

https://misticmedia.wordpress.com/tag/il-viaggio-in-cina/

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http://www.festivalmillepiani.it/

Le città sono lo specchio dei cambiamenti e delle opportunità che la convivenza tra più mondi può offrire e i giovani sono i protagonisti, a volte inconsapevoli, di tali cambiamenti e di tale ricchezza

Mille/Piani – Festival dell’Antropologia di Bologna  dal 21 al 23 aprile
Pubblico · Organizzato da MillePiani – Laboratorio Antropologia UNIBO

chi vuole partecipare :

https://www.facebook.com/millepianifestivalbologna/

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