grazie a Finestre sull’Arte
Ognuno ha il proprio immaginario sportivo. Ha i proprî ricordi legati all’impresa d’un qualche campione. Ha un proprio pantheon di nomi grandi o meno noti. L’immaginario di Simone Tribuiani, pittore di Cesenatico che, da qualche tempo, dà forma coi suoi colori ai ricordi delle imprese sportive recenti o lontane, è popolato dagli eroi del calcio, del tennis, del basket. A Bologna, all’edizione del cinquantenario di Arte Fiera, nello stand di Studio d’Arte Raffaelli, la galleria che assieme a Cellar Contemporary lo rappresenta, mi fa vedere alcuni dei suoi ultimi dipinti. C’è l’Inter che vince la Coppa UEFA del 1994. C’è la Juve con Roberto Baggio, fresco vincitore del Pallone d’Oro, che prima d’una partita col Foggia esibisce sorridente il trofeo appena conquistato. C’è una serie di ritratti di sciatori in bianco e nero, riconosco Ingemar Stenmark, il più grande della storia. Ci sono alcuni giocatori di pallacanestro, che invece non so distinguere, essendo sport con cui non ho mai avuto gran confidenza: mi limito a leggere su di una maglia il nome dei Los Angeles Lakers. E poi c’è Jannik Sinner. Il nuovo apostolo dello sport italiano.
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