Feeds:
Articoli
Commenti

Archive for the ‘L’arte di non dimenticare’ Category

la foto è di Roman Vishniac

Il 27 gennaio 1945 è la data dell’abbattimento dei cancelli del campo di concentramento di Auschwitz. Per ricordare una delle più grandi tragedie dell’umanità, in questa data è stato istituito il “Giorno della Memoria” e i Comuni del territorio metropolitano organizzano numerose iniziative: presentazioni di libri, proiezioni di film, spettacoli teatrali, mostre, incontri con le scuole. Inoltre il Consiglio comunale di Bologna e quello metropolitano si riuniranno in seduta comune venerdì 25 gennaio alle ore 11 a palazzo d’Accursio. I lavori saranno introdotti da Luisa Guidone, presidente del Consiglio comunale; interverranno: Claudio Vercelli, storico e Virginio Merola, sindaco del Comune e della Città metropolitana di Bologna.

Fra i tanti eventi in programma ricordiamo: a Bologna la mostra “non era giusto non fare niente: la resistenza della famiglia Baroncini” (inaugura il 21 gennaio), lo spettacolo per ragazzi “Via da lì – Storia del pugile zingaro (Johann Trollmann)” (24 gennaio), al Museo Ebraico (via Valdonica 1/5) sabato 26 gennaio si inaugura la mostra “1938 La storia”, all’evento di apertura porterà un saluto Fausto Tinti, vice sindaco della Città metropolitana.
Diversi gli eventi in programma il 27 gennaio: alle 11 lo spettacolo “Cadono lacrime dalle nuvole”, alle 16 presentazione del volume “1938 francamente razzisti. Le leggi razziali in Italia”, alle 19 Teatro delle Ariette presenta “La notte” liberamente ispirato al romanzo autobiografico di Elie Wiesel. Infine, alle 20.15 proiezione del film “1938 Diversi” (Italia, 2018) e del corto “Arpad Weisz e il littoriale”.

A Anzola dell’Emilia : “Memoria parla” performance della parola, video, testimonianze, racconti (27 gennaio); “Adelmo mi disse. L’8 settembre” lezione di storia sull’8 settembre 1943 e testimonianze (29 gennaio). A  Calderara di Reno domenica 27 proiezione de “I Fili della memoria. Fra immagini e musica” e “La vita è bella”, a  Casalecchio di Reno “Dio ride. Nish Koshe” spettacolo di e con Moni Ovadia (23 gennaio), “Sciesopoli” lettura-spettacolo e “Fredde Camere” recital pianistico sulla Shoah (25 gennaio), “Stolpersteine” iniziativa degli studenti del Collegio dei Ragazzi alle “Pietre d’inciampo” (26 gennaio), “Frequenze Partigiane” live con “Arpad Weisz e il Littoriale” presentazione della graphic novel di Matteo Matteucci (2 febbraio).

A  Castel San Pietro Terme proiezione del docufilm “Una donna, poco più di un nome” sulla vicenda di Enrica Calabresi (29 gennaio), presentazione del libro “I vicini scomodi” (8 febbraio). Numerose anche le iniziative organizzate a Imola , fra queste: la presentazione del libro “Le stragi naziste e fasciste nell’Imolese 1943-45” (23 febbraio), la mostra “Wiltod Pilecki Eroe sconosciuto” (dal 25 gennaio), la conferenza “La nuova destra europea: come capirla e come combatterla” (5 febbraio). A  Loianol’Amministrazione comunale ha organizzato una proiezione per tutta la giornata di immagini legate al tema della Shoah sullo schermo nell’atrio del Comune. A  Pianoro è in programma il film “Il rumore della memoria – Il viaggio di Vera dalla Shoah ai desaparecidos” (25 gennaio), mentre a Molinella , oltre a incontri per gli studenti, è in programma per la cittadinanza lo spettacolo di teatro-danza “Cadono lacrime dalle nuvole” (31 gennaio). A San Lazzaro di Savena il concerto “Rose e filo spinato” e lo spettacolo “Ce l’ho” (27 gennaio). A  Sasso Marconi si terrà una proiezione per le scuole de “La vita è bella” (23 e 28 gennaio) e “Un sacchetto di biglie” (25 e 26 gennaio). Lunedì 28 gennaio, ore 11, si commemora il sassese Alfonso Canova (riconosciuto “Giusto tra le nazioni” dallo Stato di Israele per aver salvato sei cittadini ebrei dalla deportazione nei campi di sterminio) con deposizione di una corona presso il cippo nel parco di Villa Putte (Via Ponte Albano). La cerimonia sarà preceduta da una conferenza/lezione di Roberto Morgantini sul tema “I giusti di ieri e i giusti di oggi. La conferenza è riservata agli studenti delI’Istituto Agrario “B. Ferrarini”. A  Zola Predosa dal 22 al 29 gennaio sono in programma diverse iniziative per le scuole gli spettacoli, mentre è rivolto a tutta la cittadinanza lo spettacolo “L’ultimo Viaggio” (27 gennaio).

Gli appuntamenti nell’Unione Reno Galliera: ad  Argelato la presentazione del libro “Arpad Weisz e il Littoriale” e incontro con l’autore Matteo Matteucci (1 febbraio), a  Bentivoglio “La musica per vivere” lettura scenica per gli alunni delle classi seconde e terze (28 gennaio), a  Castel Maggiore spettacolo per le scuole “Auschwitz, una storia di vento” (26 gennaio); a  San Pietro in Casale la mostra documentaria e fotografica “Athos Minarelli e la deportazione politica” (dal 26 gennaio al 17 febbraio) e l’incontro “Non potevamo non fare niente”, presentazione della mostra documentaria sulla deportazione femminile a cura di Fabrizio Tosi, Presidente ANED, sezione di Bologna (9 febbraio).

Read Full Post »

Gennaio : giornata della memoria l’installazione di Boltanski a Bologna nel 2017

Nel 2017 a Bologna, ha avuto luogo una grande ed estesa manifestazione in tutti i quartieri della città sulla Memoria curata da Christian Boltanski .
L’evento, diffuso sul territorio, comprendeva l’allestimento di enigmatici tabelloni (billboard) che erano i visi dei patrioti celebrati in Piazza Maggiore. Infatti , al termine della guerra la gente accorse per attaccare i suoi martiri in piazza e queste immagini sono rimaste ad onorare la loro vita , la famiglia di Boltanski, ebrea francese subì profondi traumi , il padre è rimasto chiuso in un anfratto e non è più riuscito a vivere all’aperto, anche a guerra finita.
Con FIAB Montesole abbiamo organizzato un giro in bicicletta per visitare i luoghi della mostra
Alcuni momenti dell’evento
La prima immagine , collezione permanente Mambo, seconda e terza immagine la montagna con il materiale che serve per coprire i corpi mantenendone la temperatura in sala operatoria .
L’incontro casuale con Lucio Pardo (già Presidente della Comunità ebraica) a cui abbiamo spiegato il senso della biciclettata con Patrizio Patrizi(cardiochirurgo e ciclista appassionato) a sinistra.

Read Full Post »

Bologna 22 ottobre alle 15 allo STABAT MATER
a ottant’anni dalle razziali : Mario Finzi
con Lucio Pardo, già Presidente della comunità ebraica, Massimo Manini regista e video maker con la giornalista Franca Silvestri una tavola rotonda .
(Per i giornalisti sono previsti crediti formativi)
Spesso entriamo in contatto con la storia con delle biografie, con delle vite rimaste nell’ombra, come Oskar Schlinder oppure Giorgio Perlasca, e tante altre persone eroiche , nel caso di Nonantola una città intera, seminario e seminaristi compresi che hanno protetto le vite dei bambini salvati dalla deportazione e spersi nel mondo adulto.
Poi, sfogliando le pagine di storia della città (Bologna ) ci si rende conto che ci sono tante persone eroiche che hanno perso la loro vita per salvarne tante .
Abbiamo visto nel film “En train de vie” (ispirato ad una storia reale) che la vocazione alla salvezza del prossimo non è scontata,  paura , miseria e  minacce giocano brutti scherzi.
E’ il caso di Mario Finzi, (Bologna 1913-Birkenau 1945) era ebreo e non lo sapeva ,era assimilato ( come Edith Stein che riscopre la sua ebraicità all’improvviso per non sottrarsi alla Storia) poteva andarsene in ogni momento , parlava tante lingue, era un affermato pianista un brillante magistrato, tuttavia seguì una sola vocazione, quella della salvezza del prossimo. Un punto di incontro spirituale , dicono alcuni sacerdoti, a quello di San Luigi Gonzaga.
Mario Finzi è sempre rivissuto nei racconti del prof. Luciano Bergonzini, dell’avvocato Francesco Berti Arnoaldi Veli, delle due bimbe con cui giocava Ada Luisa e Anna Maria che ne hanno raccontato le memorie.
Perse la vita per questo, fu catturato dall’OVRA (la polizia in borghese) sotto casa , smascherato nei documenti falsi che aveva, trasportato a Fossoli dove fu caricato in un carro bestiame per finire la sua vita ad Auschwitz, Nedo Fiano dice che lo ha conosciuto, i suoi occhi, splendevano intanto che la vita lo abbandonava.
Adesso che la storia come materia sembra che non sia importante a scuola ecco il ruolo di alcuni registi d’avanguardia che se ne curano e desiderano riproporla sul grande schermo.

 

 

LA BOLOGNA RIVISTA DALL’UMBRIA
NELL’EVENTO “APPUNTI PER UN FILM” SU FINZI
C’è tutto il concetto di “comunità”, in questo progetto: nel senso più esteso del termine.
Da quella ebraica, universale e grande alla quale “il musicista-eroe” Mario Finzi apparteneva, a quella più piccola di Avigliano Umbro, nel cuore della verde Umbria. A questa comunità, e quindi a questo progetto, si sono poi unite altre persone della provincia ternana, senza le quali non avrei mai avuto modo di realizzare questo viaggio nella memoria, d’impegno civile. In una storia in cui si parla di Bologna, insomma, c’è tanto di questa rigogliosa regione: almeno in questa prima fase, servita per mettere insieme questi utilissimi “appunti”, necessari a circoscrivere il progetto. Persone che hanno fatto gli attori, gli scenografi, i tecnici e gli attrezzisti: chi ha guidato il pullman, per muovere la troupe e chi ha fotografato il tutto. Gente, uomini, mamme che si sono messe in gioco per raccontare una storia, lontana da quella loro, ma molto vicina ad ognuno di noi: luoghi, paesaggi, scorci, che attraverso l’obiettivo, sono diventati “suggestivamente” emiliani. E poi i produttori, entrati nella “carovana” di questo diario che sabato sera racconterò, assieme alle riprese effettuate a Bologna. Non potevo quindi non dedicare a loro, alla laboriosa gente di questa terra, quest’unica serata evento pensata per ringraziarli: a quelle persone che Lunedì 22 Ottobre, “porterò” simbolicamente con me, nell’Aula Stabat Mater dell’Università di Bologna, dove presenterò, ospite della Festa Internazionale della Storia, il progetto cinematografico su cui stiamo lavorando. Ma questa, “è un’altra storia”: adesso, pensiamo a sabato,…
Massimo Manini

Read Full Post »

Davanti a Villa Emma
Un luogo per la memoria dei ragazzi ebrei salvati a Nonantola: 1942-43
Il progetto per la valorizzazione dell’area detta Prato Galli, posta di fronte a Villa Emma, a Nonantola (Modena), ha lo scopo di realizzare un Luogo per la memoria dedicato alla vicenda dei ragazzi ebrei che tra il 1942 e il 1943 furono accolti e salvati in paese.

L’area, oggi di proprietà della Fondazione Villa Emma, si trova in una posizione cruciale e di alto valore simbolico: infatti, da un lato guarda il luogo che fu principale teatro della vicenda; dall’altro rappresenta (e costituiva, quando i giovani esuli vi soggiornarono) un punto di transito e di incontro, un ponte tra la Villa e le case dei nonantolani. Villa Emma fu edificata nel 1898 su commissione di Carlo Sacerdoti, ebreo modenese e proprietario terriero in zona, che la pensò come residenza estiva di famiglia, dandole il nome della moglie.

Il progetto, dell’architetto Vincenzo Maestri, si sviluppò sul modello delle ville residenziali padane, e ne rappresenta uno degli esempi più riusciti. Venduta nel 1913, rimase a lungo disabitata. Al tempo del soggiorno dei ragazzi ebrei era amministrata dall’Agenzia immobiliare Agellus di Milano, alla quale nel 1942 si rivolse, per affittarla, la Delasem (Delegazione per l’assistenza agli emigranti ebrei).

Nel corso del secondo dopoguerra, ha poi conosciuto alcuni cambi di proprietà che l’hanno esposta a trasformazioni interne e ad un progressivo degrado, fino a quando, negli anni Ottanta, sopraggiunti gli attuali proprietari, è stata avviata un’importante opera di restauro che le ha restituito i decori e il disegno originari.

Di più sul concorso :

https://concorsiawn.it/villaemma/home

Il ritorno a Villa Emma

A Nonantola, circa 30 Km. da Modena , durante l’occupazione nazista una villa patrizia che ospitava bambini ebrei scampati dai campi di concentramento è stata al centro di un episodio di salvezza che ha coinvolto un paese intero, tutti i cittadini hanno ospitato i bambini in fuga in attesa di un raid tedesco , se gli invasori lo venivano a sapere sarebbero stati tutti giustiziati, ora c’è un concorso per commemorare questo ricordo con un monumento.

http://www.youtube.com/watch?v=hqBYRSjf0gE

Read Full Post »

Il 20 marzo alle 17,30 all’Archiginnasio Sala dello Stabat Mater

Presentazione del volume Il Cerchio di Gesso. Antologia (1977-1979), a cura di Vittorio Boarini, Giulio Forconi, Giorgio Gattei e Davide Bigalli, Bernardino Farolfi, Maurizio Maldini, Paolo Pullega, Federico Stame.
Partecipano: Antonio Ramenghi, Marcello Flores, Ignazio Masulli.  Marinella Manicardi leggerà brani dell’Antologia. Michele Righini, della Biblioteca dell’Archiginnasio, presenterà il progetto Il Cerchio di gesso online.

Il cerchio di gesso è il segno che gli inquirenti tracciano, dopo una sparatoria, intorno ai fori prodotti dai proiettili. Un cerchio di gesso delimitò, su un muro della via Mascarella a Bologna, i fori causati dai colpi esplosi dalle forze dell’ordine che la mattina dell’11 marzo 1977 uccisero lo studente Francesco Lorusso, provocando la rivolta di migliaia di giovani, alla quale seguì una pesante repressione.  «Il Cerchio di gesso» è il titolo che un gruppo di intellettuali provenienti da esperienze politiche e culturali diverse, ma accomunati da un atteggiamento critico verso la politica di compromesso storico e di unità nazionale, volle dare ad una rivista il cui primo numero apparve qualche mese dopo, nel giugno del 1977.  «Il Cerchio di gesso» volle essere una voce indipendente, che dissentiva dalla politica e dalla cultura egemone per ricercare nuovi criteri di lettura della realtà.

In occasione della presentazione del volume la Biblioteca dell’Archiginnasio inaugura, su Archiweb, una nuova raccolta digitale, Il Cerchio di Gesso, con la riproduzione integrale della rivista, insieme ad altri materiali (articoli, saggi, indicazioni bibliografiche) utili per approfondire il ruolo che la rivista ha svolto nel dibattito politico e culturale seguito ai “fatti di marzo”, che hanno rappresentato uno dei momenti più drammatici e più significativi per la storia di Bologna nel dopoguerra. Il progetto sarà illustrato da Michele Righini della Biblioteca dell’Archiginnasio.

di più :

http://www.bibliotechebologna.it/eventi/51430/luogo/51660/date/2018-02-27/date_from/2018-02-27/offset/5/id/94181

Read Full Post »

Older Posts »