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Archive for the ‘Rimini’ Category

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Sergio Zavoli torna a Rimini per presentare, giovedì 7 giugno, il suo ultimo libro di poesia La Strategia dell’ombra.

Saranno Pupi Avati, Rosita Copioli, Piero Meldini, Walter Veltroni ad accompagnare l’autore nella presentazione della sua quarta raccolta poetica, un lavoro capace di mostrare una nitida coerenza tra pensiero e linguaggio, mettendo in un decisivo risalto la maturità della vocazione di un grande riminese che a Rimini ha legato gran parte di una vita piena di straordinari successi umani e professionali.

L’appuntamento avrà inizio alle ore 17,30 di giovedì 7 giugno nella sala del Cinema Fulgor di Corso d’Augusto.

Quarta raccolta poetica di Sergio Zavoli pubblicata nello “Specchio”, La strategia dell’ombra (Mondadori 2017) conferma l’auspicio espresso da Carlo Bo all’uscita della prima silloge: «Zavoli aveva in serbo un discorso poetico che ci auguriamo lungo». Un lavoro poetico, quello di Zavoli, che mostra una nitida coerenza tra pensiero e linguaggio, mettendo in un decisivo risalto la maturità della sua vocazione. E, rivelandoci la zona rimasta “in ombra” dell’animo del poeta, i suoi versi non tendono ad alzare i toni, ma confermano una scelta profondamente e stilisticamente rigorosa.

In questo nuovo libro c’è una forza e una grazia, un’ironia e una gravità che nelle intonazioni della “narrazione” più privata sono il frutto di un prestigioso impegno comunicativo, già incline a una ferma cultura dell’immaginazione e del reale, dell’esistenza e del civismo, del laicismo e della spiritualità, tali da non interrompere, semmai ribadire, l’esplicito giudizio di Carlo Bo, secondo cui «i versi destinati all’arcano disegno di una creazione che ci obbliga di continuo a una difficile scelta restituiscono bene una sorta di sacro allarme» di fronte all’«infinito bivio». Al quale «il padrone di tante voci umane – maestro del “mestiere di chiedere”, per usare una sua espressione – allega una sfida consapevole e libera, mostrandosi con il suo volto tutto rischiarato, in una luce ancor più dichiarata e pura».

La strategia dell’ombra ricrea, citandoli come in una sorta di diario, i segni di una sempre più sorprendente continuità tra le parole rivolte al passato, affrontando la loro complessa, ardua, non di rado drammatica contemporaneità.

Sergio Zavoli, nato a Ravenna, ma cresciuto a Rimini, di cui è cittadino onorario, ha inaugurato la sua attività poetica vincendo il Premio Alfonso Gatto con Un cauto guardare (Mondadori, 1995), a cui seguirono In parole strette (Mondadori, 2000) e nella collana “Lo Specchio” L’orlo delle cose (Mondadori, 2004), La parte in ombra (Mondadori, 2009), L’infinito istante (Mondadori, 2012). Ha vinto tra gli altri il Premio Viareggio-Tobino e il Lerici-Pea.

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VOCI DAI FONDI
LA BIBLIOTECA RACCONTATA

Biblioteca Gambalunga – Sala della Cineteca, ore 18
(ingresso libero e gratuito)

20 aprile – 8 giugno2018

Sarà lo scrittore Piero Meldini, già direttore della Biblioteca Gambalunga dal 1972 al 1998, a inaugurare venerdì 20 aprile, alle ore 18, “Voci dai fondi. La Biblioteca raccontata”, la rassegna ideata per ricordare i 400 anni della Biblioteca Gambalunga (1617-1619), che si festeggeranno nel 2019.
Il compito di raccontare la Biblioteca, con l’obiettivo di rafforzare il suo legame con la comunità, è stato affidato ad alcuni degli studiosi e frequentatori che giornalmente si avventurano nello studio, nella lettura, nella decifrazione delle sue collezioni, traendone idee, ispirazioni, fonti, divenute ricerche, articoli, libri.
Un progetto che nasce dall’idea che le biblioteche sono luoghi speciali, dove il tempo tende all’infinito, moltiplicato da tutte le voci, le memorie, gli incontri che vi convengono, attraversando i secoli. Qui gli uomini si nutrono delle domande che i libri e le carte insinuano nelle loro menti curiose.
Il grande italianista Ezio Raimondi ha ben descritto questo miracolo alchemico: la ricerca è in prima battuta una lettura di testi. In “questa avventura del senso, l’unico ancoraggio possibile è la biblioteca, cui sempre si ritorna[…]. La biblioteca è la terra del ricercatore: essa ridà forza, ridà idee, è l’umanità convenuta per servirti, per darti una mano”. I libri, dunque le biblioteche, vivono della nuova vita che i lettori e gli studiosi donano loro interrogandoli, compulsandoli, per soddisfare il loro
desiderio di dare un senso al mondo.

Ne darà testimonianza  Piero Meldini  con  Il testo cifrato, il trattato, la cronaca, le memorie: da dove nasce un romanzo. “Non sono pochi i romanzi nati da vecchi libri, codici venerandi, carte d’archivio. In alcuni casi hanno ispirato le figure dei protagonisti o suggerito elementi significativi della trama”, afferma Meldini, “in altri sono serviti per la documentazione
storica; in altri ancora hanno offerto semplici spunti e suggestioni. Lo scrittore, in effetti, è un fior di cleptomane che rubacchia ovunque può: da una notizia di cronaca, da una conversazione udita per strada o in treno,
dalle confidenze di un amico, dai propri ricordi. E dunque, perché no?, anche dai libri”. Piero Meldini, che da direttore della Biblioteca Gambalunga ha ordinato, catalogato e studiato vari fondi della stessa, perlopiù manoscritti, parlerà dei rapporti fra questa sua attività e quella successiva di scrittore.
Autore di cinque romanzi – quattro dei quali ambientati in una città in cui, anche quando non ne è fatto il nome, si riconosce facilmente Rimini – Meldini ha attinto al ricco patrimonio della Biblioteca soprattutto per ricreare le atmosfere della Rimini di età diverse: dalla fine del Seicento alla Restaurazione, alla stagione dei Bagni e del Kursaal. Ma la narrativa, anche quando si serve delle stesse fonti, niente ha a che vedere con la saggistica: in questa si maneggiano fatti e concetti, nella prima fantasmi.

Gli incontri proseguiranno venerdì 4 maggio

con Stefano De Carolis, medico e storico della medicina, che parlerà di “Iano Planco segreto: storia di una ricerca fra le carte della Gambalunga”. Alla ricca raccolta fotografica
gambalunghiana sul turismo riminese, farà riferimento,

venerdì 18 maggio,
Alessandro Sistri, studioso di antropologia culturale con: “Un mare di fotografie. Identità balneare della città nell’Archivio fotografico della Gambalunga”.

Venerdì 25 maggio,

lo storico Angelo Turchini proporrà un viaggio nel tempo, dalle cattedrali ai palazzi comunali di Rimini, dal liber instrumentorum del capitolo della cattedrale a quello del comune e dei Malatesta e alle cronache malatestiane, da Isotta a Sigismondo, da castel Sismondo al Tempio malatestiano (da Piero della Francesca a Filippo Brunelleschi e Leon Battista Alberti), da Sigismondo a Roberto il Magnifico,

mentre venerdì 1 giugno,

Marinella De Luca, docente di latino e greco,
traduttrice dal latino dell’ Astronomicon, parlerà del suo autore, Basinio Basini, intellettuale di punta alla corte di Sigismondo Malatesta. L’incontro proseguirà con la presentazione del restauro dei manoscritti dell’Hesperis di Basinio (1453-1457) e dell’Apparatus instrumentorum… (fine sec. XVI) di Claudio Paci, a cura di Roberta Stanzani,  finanziato dal Soroptimist
International Club Rimini.

Si chiuderà venerdì 8 giugno,

con la storica Elisa Tosi Brandi, che interverrà sul tema “Alla ricerca dei fondi perduti. Le fonti scritte del Medioevo riminese”, l’edizione primaverile della rassegna, realizzata grazie al contributo del Gruppo Maggioli,  che attraverso Art Bonus ha concorso (per il secondo anno consecutivo) alla valorizzazione bibliografica e culturale del patrimonio della Biblioteca Gambalunga.

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