Alla Domus Aurea Bulgari in via dei Condotti a Roma : Paparazzi
In un momento di affanno per il Neorealismo italiano , una nuova visione del cinema che proviene da Federico Fellini, ora in mostra al MoMA con le sue opere.
Paparazzi è un termine coniato proprio dal Maestro romagnolo per descrivere la vita delle grandi star ospiti sul Tevere , negli studi di Cinecittà, nelle immagini dei fotografi, creando un universo che magari non esisteva. Anche Giuseppe Tornatore in “Nuovo Cinema Paradiso” ha parlato dell’effetto domino della Dolce Vita, la gente al cinema era troppo fitta per vederlo ed ecco sulle piazze del paese proiettare su un muro il film campione d’audacia per i costumi d’epoca.Il direttore della Cineteca di Bologna, Gianluca Farinelli, prima dei lockdown , ha invitato la dea Anita Ekberg e in piazza, non si trovava posto nemmeno per la capocchia di uno spillo, tanta gente c’era, specie giovani e giovanissimi a cui è stato proposto il linguaggio del cinema. La Ekberg ha guardato Piazza Maggiore abbagliata e ha detto :”Come mai siete qua? è un vecchio film!” Naturalmente si è sentita una standing ovation nella più totale commozione. Gina Lollobrigida e Isabella Ferrari sono le dive che ieri sera, 11 novembre, hanno impreziosito l’inaugurazione di Paparazzi, mostra fotografica collettiva allestita nella Domus Aurea Bulgari in via dei Condotti a Roma. L’esposizione racconta la Città Eterna degli anni 50-60, quelli della Dolce Vita, quando Roma e Cinecittà erano divenute un centro di attrazione per gli attori internazionali che vi soggiornavano volentieri anche fuori dal set.Per la prima volta in Italia, saranno esposti anche alcuni scatti provenienti dall’archivio del fotografo Marcello Mencarini il cui autore rimane ad oggi sconosciuto. Queste immagini erano custodite in quella che Mencarini ha rinominato “La Valigia Romana”: negli anni Ottanta, curiosando tra i banchi del mercato di Porta Portese a Roma, il fotografo scovò una valigia misteriosa contenente centinaia di negativi, riviste d’epoca, una lampada e un esposimetro. Esaminando le pellicole, Mencarini scoprì che si trattava di istantanee di attori, scrittori, artisti e politici degli anni ’50-’60. Un materiale di immenso valore documentale che il caso aveva affidato proprio a un fotografo. Da quel momento, Mencarini non si è mai separato dalla valigia, il cui contenuto ha preservato e restaurato, fino ai giorni nostri.Altre immagini arrivano dagli archivi del “King of Paparazzi” Rino Barillari, presente anch’egli alla mostra con la sua iconica macchina fotografica, e da Pierluigi Praturlon, il “Principe” della fotografia da palcoscenico e degli scatti da red carpet. Non mancano gli scatti di Tazio Secchiaroli, alle cui vicende s’ispirò Fellini per caratterizzare il fotografo Paparazzo ne La Dolce Vita: un personaggio che prestò per sempre il nome a un’intera generazione di maestri dello scatto fulmineo.
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