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Archive for the ‘Arte Archivi’ Category


Federico Saracini (Fritz), La Ribalta, 1884-1903. 

Archivio x Ospedale Psichiatrico San Lazzaro – AUSL di Reggio EmiliaL’Arte Inquieta. L’urgenza della creazioneL’Archivio del San Lazzaro del Museo di Storia della Psichiatria.
La mostra L’Arte inquieta. L’urgenza della creazione  mette in dialogo i grandi artisti del Novecento con opere provenienti da mondi esclusi – la cosiddetta outsider art– e le opere dell’Archivio del San Lazzaro, uno dei più grandi ospedali psichiatrici italiani, attivo dal 1821 fino agli anni Novanta del Novecento. Costituito ad oggi da oltre 28.000 tra disegni, opere plastiche e pittoriche, l’archivio è tra le maggiori raccolte storiche di produzioni artistiche nate in istituzioni psichiatriche.
I lavori conservati sono infatti latestimonianza concreta di un lungo percorso compiuto in psichiatria nelle attività artistiche: l’Archivio è infatti costituito da opere spontanee, lavori provenienti dalla scuola di disegno (nata negli anni Ottanta dell’Ottocento), produzioni nate in pionieristici atelier, attivi dagli anni Sessanta come modalità nuova nel campo delle attività terapeutiche e riabilitative.Per l’ampiezza della documentazione espressiva conservata, che attraversa momenti significativi nel contesto delle idee e delle pratiche psichiatriche, le opere dell’Archivio sono nello scenario contemporaneo un patrimonio unico e insostituibile nel campo della ricerca degli storici rapporti tra arte e psichiatria, confermando, sul piano dei linguaggi, l’interesse e le costanti relazioni tra artisti delle avanguardie e queste produzioni nate in scenari asilari.➡️ Conserva il biglietto della mostra e presentalo alle casse: potrai visitare Modenantiquaria (ModenaFiere, 11-19 febbraio) a tariffa ridotta! 
➡️ L’Arte Inquieta è aperta a Palazzo Magnani (corso Garibaldi, 29 – Reggio Emilia) mercoledì e giovedì (ore 10-13 e 15-18), venerdì, sabato e domenica (ore 10-19)
➡️ Visite guidate tutte le domeniche alle ore 11 
➡️ Visita la mostra insieme a tutta la famiglia! Scopri qui tutte le attività dedicate ai piccoli visitatori Scopri di piùThe exhibition L’Arte inquieta. The urgency of creation presents authors of the founding poetics of our modernity interface with works sometimes from excluded worlds – the outsider art – and works from the San Lazzaro Archives, one of Italy’s largest psychiatric hospitals, active from 1821 until the 1990s.
The archive, consisting to date of more than 28,000 drawings, sculptural and pictorial works, is among the largest historical collections of artworks produced in psychiatric institutions on the Italian and indeed European level.
The works in the Archive in fact provide concrete testimony of the long path travelled in psychiatric artistic activities: the Archive features spontaneous works, ones from art schools (founded in the 1880s), works produced in pioneering ateliers, activated in the 1960s as part of a new approach adopted in the field of therapeutics and rehabilitation.

By virtue of the breadth of the expressive documentation preserved here, which spans key moments in the history of psychiatric ideas and practices, the works in the Archive provide a unique and irreplaceable patrimony on the contemporary scenario in the field of research into the historical relations between art and psychiatry. In terms of artistic languages, they confirm the interest and ongoing bond between avant-garde artists and the production arising from asylum contexts.


➡️ Keep your exhibition ticket and present it at the box office: you can visit Modenantiquaria (ModenaFiere, 11-19 February) at a reduced rate! 
➡️ The exhibition is open at Palazzo Magnani (Corso Garibaldi, 29 – Reggio Emilia) Wednesday and Thursday (10am-1pm and 3pm-6pm), Friday, Saturday and Sunday (10am-7pm)
➡️ Guided tours every Sunday at 11 a.m. 
 


È pericoloso non sporgersi La nuova produzione di Aterballetto a Palazzo Magnani
Sarà possibile vedere la nuova e sorprendente produzione di Fondazione Nazionale della Danza / AterballettoÈ pericoloso non sporgersi, anche a Palazzo Magnani. 
L’opera è stata creata appositamente per essere fruita con i visori di realtà virtuale, disponibili a Palazzo Magnani il venerdì e il sabato dalle 15 alle 18 solo su prenotazione (servizio riservato ai visitatori della mostra L’Arte Inquieta. L’urgenza della creazione) e per i partecipanti alla visita guidata della domenica.
 
Coreografia e regia sono di Francesca Lattuada, che parte dalla memoria storica di alcune sale del Museo di Storia della Psichiatria, e si appoggia sulla capacità della straordinaria contorsionista Lise Pauton di forzare, quasi distorcere, la percezione del reale. Lo spettatore vivrà un’immersione in un mondo in cui tutti i riferimenti abituali sono svaniti. Un po’ come poteva accadere agli ospiti del Padiglione Lombroso.

L’opera, coprodotta da Fondazione Palazzo Magnani, da parte del cartellone Identità inquieta.
 PrenotaIt will be possible to see the surprising new Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto production, È pericoloso non sporgersi, also at Palazzo Magnani. The work has been specially created to be enjoyed with virtual reality visors, available at Palazzo Magnani on Friday and Saturday from 3 to 6 p.m. by appointment only (service reserved for visitors to the exhibition L’Arte Inquieta. The urgency of creation).

Choreography and direction are by Francesca Lattuada, who starts from the historical memory of some rooms of the Museum of the History of Psychiatry, and relies on the ability of the extraordinary contortionist Lise Pauton to force, almost distort, the perception of reality. The spectator will experience an immersion in a world in which all usual references have vanished. A bit like what could happen to the guests of the Lombroso Pavilion.Book now


Biblioteca vivente
Sabato 11 febbraio ore 16.30
Cinque persone che racconteranno le loro storie ai partecipanti. Cinque diverse identità all’interno della mostra L’Arte Inquieta. L’urgenza della creazione.
Un libro in carne e ossa che racconta di sé, che svela la propria identità a chi lo sa ascoltare. Per superare barriere e pregiudizi, per favorire il dialogo e la comprensione.
L’evento è in collaborazione con la Biblioteca Pablo Neruda di Albinea (RE). Dopo la lettura sarà possibile visitare la mostra insieme ad un nostro operatore.

Sabato 11 febbraio ci racconteranno la loro storia: 
GIULIA – “Amicizia, bullismo, disabilità”
GERVASIO – “L’unica costante è il cambiamento” Eraclito (500 a.C.)
ANNE-CÉCILE – “La mia vita cosmopolita”
ANTONELLA  – “Perché a me?”
ERICA – “La vita mi deve un sogno”

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Ha appena aperto al pubblico la Biblioteca di Philippe Daverio nel refettorio di Sant’Agostino Bianco a Milano. Si possono già prenotare le visite guidate. 

“Apre da oggi al pubblico la Biblioteca di Philippe Daverio: l’iniziativa, condotta da La Vigna di Leonardo, permette di immergersi nell’universo del noto critico e divulgatore (il titolo scelto è proprio Universo Daverio) visitando un luogo tornato a vivere grazie al suo operato, ovvero il refettorio del monastero domenicano di Sant’Agostino Bianco a Milano, che a fine Settecento, dopo le soppressioni di Maria Teresa d’Austria, venne inglobato in Palazzo Ravizza. Daverio ha sistemato la sua vasta biblioteca e parte della sua collezione proprio all’interno del refettorio, decorato con una grande Crocifissione di Donato Montorfano (l’autore dell’altra, più celebre Crocifissione che fronteggia l’Ultima cena di Leonardo da Vinci nel refettorio di Santa Maria delle Grazie) di cui si vede oggi la sinopia (l’affresco fu infatti strappato nel XX secolo)…

La visita si può prenotare dal sito della Vigna di Leonardo. È possibile visitare la biblioteca di Philippe Daverio solo con visite guidate di gruppi di minimo 10 persone, e la visita ha durata di 40 minuti. Viene condotta da Elena Gregori, moglie di Philippe Daverio, che ha reso possibile l’iniziativa e “apre in esclusiva le porte di casa sua”, si legge sul sito, “incontrando il gruppo ed arricchendo il racconto della guida con aneddoti e curiosità legate alla collezione Daverio”. Il punto d’incontro è Piazza Bertarelli 4, dove si trova Palazzo Ravizza.

Dalla Redazione di Finestre sull’Arte

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