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Archive for the ‘Fotografia’ Category

Il progetto ideato da Settimio Benedusi ha radunato negli ultimi anni un gruppo di apprezzati fotografi italiani, disponibili a immortalare il grande pubblico a prezzi contenuti. Un’iniziativa itinerante che, dopo l’ultimo successo milanese, tornerà il prossimo autunno in diverse città d’Italia

Alice Marchesini per Artribune

Ricordi Stampati è il progetto ideato 5 anni fa da Settimio Benedusi (Imperia, 1962) che – ispiratosi alla celebre frase di Nelson Mandela: “Il ricordo è il tessuto dell’identità” – ha istituito un momento aperto a tutti per la realizzazione di ritratti fotografici professionali in bianco e nero.
A lui si sono uniti Guido Stazzoni e altri fotografi autorevoli, tra cui Matteo Curti, Gabriele Galimberti, Toni Thorimbert, Oliviero Toscani e Sofia Uslenghi, che in diverse località italiane hanno portato avanti e consolidato l’iniziativa. La formula ha subito riscosso apprezzamento e successo: una volta prenotati online location e orario, si diventa protagonisti di un’immagine unica che viene subito ritoccata, stampata e consegnata in cornice. Il tutto a un costo accessibile: un buono regalo (sempre acquistabile sul sito online del progetto, senza scadenza e utilizzabili con tutti i fotografi del collettivo) per il formato più piccolo (29×42 cm), con cornice in legno nero, costa 150 euro; si sale a 250 euro per il formato 42×59, fino ai 500 euro necessari per portare a casa un ritratto formato 70×100 su supporto in alluminio. Motivo per cui si è parlato di ‘fotografia popolare’.

di più:

https://www.artribune.com/arti-visive/fotografia/2024/04/ricordi-stampati-ritratti-autore-settimio-benedusi/

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A Casarsa una mostra dedicata a Elio Ciol: un dialogo tra la fotografia e l’arte. Fino al 30 giugno Ex Municipio (sabato e festivi)

Esposte 76 foto tra cui quella celebre di Pasolini: «Lo conoscevo fin da ragazzo»

Foto dal web (la casa di Pilato a Siviglia)

Qualche anno fa al Festival della Fotografia europea di Reggio Emilia ha avuto luogo una mostra monografica di Elio Ciol e si è potuto ammirare il suo talento che lo collocava tra gli amici più stretti di Pier Paolo Pasolini che frequentava quando ritornava a Casarsa della Delizia.

Sono 95 anni trascorsi intensamente, 225 libri supportati da 175 esposizioni personali e 129 collettive allestite in tutto il mondo, centinaia di collaborazioni con il mondo artistico internazionale. Un fotografo che ha affrontato con passione il proprio lavoro generando progetti importanti come la sua ultima mostra, In dialogo con l’arte. Elio Ciol e i grandi artisti, da Giotto a Chagall, che sarà inaugurata oggi, sabato 20 alle 11 nella sua città natale, Casarsa della Delizia nello spazio espositivo comunale dell’ex municipio.

La mostra, organizzata dal Comune di Casarsa della Delizia con il sostegno della Regione Fvg e della Camera di Commercio di Pordenoine-Udine, è curata da Fulvio Dell’Agnese autore anche del prestigioso catalogo edito da Antigua Edizioni.

Le 76 fotografie esposte sono l’attenta selezione del materiale d’archivio, conservato e catalogato quasi maniacalmente dallo stesso Elio Ciol e dal figlio Stefano, una vera “cattedrale” della fotografia che conserva scatti preziosi come quelli di Pier Paolo Pasolini ritratto nel 1945 all’esterno della Chiesa di Versuta.

«Lo conoscevo fin da ragazzo – afferma il maestro Ciol – andavo spesso a giocare con il cugino Nico Naldini, mio coetaneo. Un giorno venne in studio e chiese a mio padre che andassi con la macchina fotografica all’Academiuta di lenga furlana. Fu la mia prima foto importante, ma all’epoca non lo sapevo».

La mostra sarà aperta fino al 30 giugno, con ingresso libero nello spazio espositivo dell’ex municipio di Casarsa Della Delizia, in piazza IV novembre, con i seguenti orari: sabato, domenica e giorni festivi 10.30-12.30 e 15-19.

Di più:

https://messaggeroveneto.gelocal.it/cultura-e-spettacoli/2024/04/20/news/casarsa_mostra_elio_ciol-14239197

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Al Modernissimo, con il pubblico del tutto esaurito, il giornalista e blogger Michele Smargiassi ha tenuto una conferenza su “Vivian e gli altri: l’invenzione del fotografo sconosciuto” .

Il giornalista ci ha consentito di introdurci dietro le quinte della fotografia d’autore , dei curatori e dei galleristi che la propongono.

La leggenda metropolitana ci parla di John Maloof che riesce a comprare, per pochi dollari, la grande collezione della Maier, stivata in una camera che i padroni di casa hanno sgombrato, al termine del suo servizio, come badante, anche se la carriera di Vivien parte da baby sitter. Nel mondo del collezionismo il giovane Maloof si muove speditamente, cede ad un collezionista per migliaia di euro la collezione, i negativi, mentre, per sé, ne tiene un’altrettanta, grossa parte, creando una condizione di mercato di contrapposizione.

Al momento della sua morte la Maier era sola, ma al momento della successione gli eredi diventano 12 e qualcuno resta scontento del trattamento. Le fotografie stampate, Vivien non fa in tempo a vederle, scatta e tiene da parte, al tempo dei negativi non voleva spendere lo stipendio per le stampe, mentre , anche Maloof fin dalla prima mostra lo ha sottolineato, che il suo impegno era quello, col guadagno, di stampare il maggior numero possibile di foto.

Ma, dice Smargiassi, conosciamo davvero Vivien Maier, davvero le cose sono andate così?

Se la storia è maestra di vita, ci sono alcuni casi illuminanti, lo stesso pioniere della fotografia, Eugene Atget è stato lanciato sul mercato dell’arte da Berenice Abbott che lo ha dipinto con una immagine che probabilmente non corrispondeva alla realtà, gli ambienti della sua casa ci parlano di una vita dignitosa e raffinata, lontana dall’artista tormentato che vuole la leggenda creatagli su misura. Fra le altre biografie, create ad arte, si è parlato di quella di Bellocq che fotografava prostitute e che era descritto come brutto, il Toulouse Lautrec di New Orleans, per l’esattezza, creato da Lee Friedlander in contrasto, come la bella, le sue foto, e la bestia. Henri Lartigue si affaccia sul mercato del collezionismo d’arte a 63 e passa anni, non aveva bisogno di lavorare, riscuotendo successo e arrivando al massimo per un fotografo, raffigurare il presidente Valery Giscard D’Estaing con la sua autorevolezza di rappresentazione.

Come sempre si affaccia, mordace, l’intervento di Joan Fontcuberta che crea dal nulla un fotografo, ne imbastisce una storia notturna e tormentata sulle notti di Barcellona e invece il fotografo è sempre lui, che mette gli occhi del pubblico sulla veridicità di ciò che vediamo ma che non è.

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Corrispondenze | Dialogo con artisti e curatori
e presentazione del catalogo di mostra


Sabato 6 aprile, ore 17
FMAV – Palazzo Santa Margherita, Modena
Ingresso libero fino a esaurimento posti
Corrispondenze, 2024,
FMAV Palazzo Santa Margherita.
Installation view ph ©R.P. Guerzoni. FMAV Fondazione Modena Arti Visive.
Progetto sostenuto da Strategia Fotografia 2023 – DGCC MiC 
Sabato 6 aprile alle ore 17 presso Palazzo Santa Margherita, i curatori Chiara Dall’Olio Daniele De Luigi conducono un dialogo con gli artisti Silvia BigiTeresa Giannico Vaste Programme (Giulia Vigna e Leonardo Magrelli) per raccontare alcune delle opere e delle tematiche presenti nella mostra in corso Corrispondenze.  

Confrontandosi con le opere presenti nelle collezioni gestite da FMAV, gli artisti hanno creato nuovi lavori ripensando la propria relazione con autori e generi della tradizione fotografica e dando prova delle molteplici sfaccettature della più giovane scena contemporanea, caratterizzata da una spiccata attenzione alla costruzione dell’immagine e dalla contaminazione con altri media
L’incontro sarà inoltre l’occasione per presentare al pubblico il catalogo che accompagna la mostra, pubblicato da Silvana editoriale.   

L’evento si inserisce nel progetto Corrispondenze, sostenuto da Strategia Fotografia 2023, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, che coinvolge sette artisti italiani emergenti invitandoli a produrre un’opera inedita a partire dal confronto con le importanti collezioni di fotografia custodite da FMAV. Tutte le opere realizzate entreranno a far parte della Collezione Galleria Civica del Comune di Modena, gestita da FMAV.

Ingresso libero, fino a esaurimento posti disponibili. L’evento sostituisce la visita guidata delle ore 16 alla mostra Corrispondenze.   
 Corrispondenze
Fino al 05/05/2024  
FMAV – Palazzo Santa Margherita, Modena
Orari:  da mercoledì a venerdì ore 11-13 / 16 -19; Sabato, domenica e festivi ore 11-19  
Ingresso libero

Dialogo con artisti e curatori della mostra e presentazione del catalogo
Sabato 6 aprile, ore 17
FMAV – Palazzo Santa Margherita
Ingresso libero fino a esaurimento posti
Info: fmav.org

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Al Modernissimo una lezione del giornalista e blogger Michele Smargiassi sugli animali in fotografia. Dalle prime foto , che risalgono all’invenzione della fotografia, in cui si mettevano gli animali imbalsamati nel paesaggio, per risolvere i tempi lunghi di posa, a fine ‘800, al fotografo William Wegman proprietario di un cane vivace, che quando era fotografato si metteva in posa e stava fermo, così per quieto vivere, ha incominciato a fotografarlo spesso, e l’ha chiamato Man Ray, tanto frequente che il suo è diventato uno stile fotografico, che ha continuato con altri suoi cani dopo la scomparsa del primo. Il Maestro Mario Giacomelli, autore di ricerche sociali fra le più significative della fotografia, attefice del pensiero che la natura sia matrigna ed ha fotografato i mattatoi nel 1961, ma ha resistito dieci minuti in completa sofferenza per scappare e mai più tornare. Poi la ricerca dei gruppi animalisti ha integrato la fotografia sociale come la vediamo oggi. Fotografia e linguaggio anche fra uomo e animali , c’è chi ha attaccato delle macchine fotografiche a cani e gatti, mentre le scimmie, scimpanzé e scimmie si rivelano fotografi ricercati. Al posto dei droni,un fotografo aveva attaccato ai piccioni la macchina fotografica al collo ed ecco delle foto che hanno preceduto google earth. Il fotografo era figlio di un farmacista che ricorreva ai piccioni per preparare i medicamenti ai pazienti lontani, nei primi anni del 900. I nemici appena hanno saputo di essere spiati dall’alto hanno messo alla guardia dei voraci falchi. Si è parlato anche dello scossone fra pittura e fotografia nelle immagini di Eadward Muybridge, dove alla luce del fucile stroboscopico e delle immagini ottenute in rapida successione si è visto che in nessuna fase della corsa il cavallo aveva le quattro zampe sollevate da terra.

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