“Masnà. Vite sospese tra centro e periferia” di Mauro Raffini
I bambini ci guardano. Inevitabile, guardando queste fotografie, è il riferimento al film di Vittorio De Sica (1943) con la sceneggiatura di un ispirato Cesare Zavattini, o al più maturo Sciuscià, sempre nato dalla straordinaria coppia De Sica- Zavattini, uno dei capolavori del neorealismo italiano. Naturalmente qui il contesto è diverso: fotografia e cinema sono forme differenti di espressione; queste fotografie ci riportano agli anni della grande migrazione verso il nord, più precisamente a Torino, in un quadro sociopolitico che risentiva ancora degli effetti del boom economico.
Gli anni sono quelli dal 1969 al 1979, anni di euforia rivoluzionaria, di conquiste di diritti, di lotte e sconfitte, della “strategia della tensione” e della tragica stagione del terrorismo. Mauro Raffini ha attraversato quel periodo come giovane fotografo, sensibile tanto alle manifestazioni quanto alle condizioni di vita di una nuova classe operaia. E dentro questo processo l’inevitabile e a volte struggente, presenza dei bambini: vite difficili, quasi sempre ai margini, passate nelle isolate periferie dell’edilizia popolare di Torino: bambini che giocano e scavano buche, addentano di fretta un panino, guardano dalle scale di case di ringhiera o dietro le porte semichiuse, quasi sbarre di una prigione. Hanno grandi occhi curiosi, sorrisi a volte spontanei altri sfacciatamente in posa, i corpi dentro quelle magliette a righe strette, un cappello di traverso, il giubbotto per difendersi dal freddo, i pantaloni troppo corti. E ancora: il gesto della prima sigaretta come atto di sfida, i corpi esibiti come simbolo di un modello di prematura mascolinità.
La macchina fotografica mostra anche quello che non si vorrebbe vedere: bambini in culla dentro soffitte umide o nella cucina dove la famiglia, bimbi piccoli inclusi, si riunisce intorno a un tavolo per montare per una lira le penne a sfera.
La mostra
18 maggio – 19 giugno
Curatela: Sandra Raffini
Ma.Co.F Centro della Fotografia Italiana, Via Moretto 78, Brescia