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Archive for the ‘Krisis’ Category

Interviste  del Server Donne

Raffaella Lamberti intervista Loretta Napoleoni, economista e saggista che si è occupata in modo approfondito dello studio dei sistemi finanziari ed economici attraverso cui il terrorismo finanzia le proprie reti organizzative.

In questo video, intervistata ed intervistatrice affrontano i temi dell’ultimo libro di Napoleoni, Il contagio (Rizzoli, 2011) in cui si evidenzia come l’alleanza tra una politica sempre più corrotta e una finanza sempre più avida stia sequestrando la nostra democrazia e ci stia portando alla rovina. Mentre istituzioni di controllo come la Banca Centrale Europea e il Fondo Monetario Internazionale intervengono a peggiorare la situazione. Dalla primavera araba, che ha abbattuto i regimi dittatoriali della Tunisia e dell’Egitto, arriva una nuova ventata di protesta e di impegno…

Video a cura di Marzia Vaccari e Federica Fabbiani

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Dopo che l’amministratore delegato riferisce  al consiglio un’altissima quotazione delle azioni dell’azienda il proprietario carica l’orologio sulle 12 e precipita. Se il capitalismo potesse visualizzarsi nella sua crisi di inabissamento sarebbe sicuramente così…i fratelli Cohen lo hanno descritto nei dettagli (frammento tratto dal film Mister Hoola Hop )

Il modello emiliano : alcune considerazioni sul caso Bruno Magli

Secondo l’analisi dello studioso, padre di questo concetto, Sebastiano Brusco, tutto inizia nel dopoguerra, quando l’Emilia-Romagna è riuscita a trasformarsi in una realtà economica di successo in maniera così perentoria da raggiungere il vertice delle regioni per reddito pro capite.
Protagonista di ciò è stata la piccola e media impresa, organizzata in peculiari sistemi produttivi chiamati «distretti industriali».

Fin qui, tutto procede lineare, e il «modello emiliano» risulta un prodotto teorico di una analisi industriale, tendenzialmente condivisibile.
Dunque, le imprese si strutturano in modo armonico, da una parte gli investitori, uomini che uscivano a testa alta dalla guerra e avevano voglia di fare girare l’economia per il suo verso, dando alla fabbrica non solo gli strumenti idonei, ma ponendosi come coach, come allenatori delle maestranze seguendo un’idea, un prodotto che si chiama Magli.
E’ il caso di Bruno Magli di Bologna che, con la sua fabbrica è entrato nell’alta moda, raffinate scarpe, proporzionate : il tacco, il cuoio, le pelli preziose che danno con l’abbraccio del piede la sensazione di portare calzature comode come pantofole ma eleganti come gioielli.
Il pubblico non solo nazionale ha sempre dato un grande credito a questo couturier nostrano che andava fiero del suo calzaturificio che formava persone con grandi abilità artigiane che consideravano la fabbrica come parte di loro stesse e del loro talento artigiano.
Poi la morte del cavaliere, la sua fabbrica, il suo orgoglio professionale, forse gli eredi che spesso non comprendono il messaggio dei padri : non è solo il denaro che si dovrebbe ereditare nelle dinastie.
Curiosamente le maestranze si rivolgono al cavalier Bruno Magli che sicuramente si rigira dov’è cosciente del suo lavoro che è stata la sua vita ora in smembramento.
E così oggi – dopo intensi mesi di produzione per chiudere e spedire gli ordini delle raffinatissime scarpe, le maestranze hanno un futuro incerto, forse non hanno futuro.
Se il modello oemiliano dismette i suoi distretti, il suo artigianato, le sue
abilità, cosa ci resta e cosa si sviluppa per crescere e non venire schiacciati
dall’immanente “tramonto dell’Occidente?”.

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