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Archive for the ‘Festival Internazionale della Storia’ Category

L’on. Andrea De Maria consegna la Targa al prof. Rolando Dondarini
prof. Rolando Dondarini

Casadeipensieri 2021 /quest’anno alla festa Nazionale dell’Unita di Bologna , Parco Nord, Targa Paolo Volponi al prof. Rolando Dondarini docente , conferenziere, animatore, assieme alla prof.ssa Beatrice Borghi , ideatori del Festival Internazionale della Storia .

Presenta Massimo Meliconi coordinatore di Casadeipensieri, con Paolo Marcheselli, coordinamento dell’arch. Pietro Maria Alemagna , il giornalista Marco Guidi, ha consegnato il premio l’on. Andrea De Maria . Direttore artistico Davide Ferrari

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L”altissimo merito conferito dal Presidente della Repubblica al prof. Rolando Dondarini e alla prof.ssa Beatrice Borghi .
In cui viene riconosciuta la capacità di divulgare la Storia anche nel loro appassionante Festival della Storia , oltre che all’Università e nei luoghi di studio.
Nell’ultima settimana Bologna si è collocata come terza città d’italia per le proposte culturali , ha avuto un incremento nella sua cucina per la partecipazione accresciuta del 5% della manifestazione “Turtle’n” e ha avuto un solido incremento per le manifestazioni attinenti il Festival Francescano .
Si non bisogna dormire sugli allori però…

Gli appuntamenti per chi vuole partecipare e mettere in agenda gli eventi

https://site.unibo.it/festadellastoria/it?fbclid=IwAR2GifHpwvtaJ6_ip5kVSHF-Rdo52ykOdHHfvLSW4lZoY03LXfQQpMPzj1E

 

Il 22 ottobre nell’ambito del Festival Internazionale della Storia la presenza di Lucio Pardo che ha scritto degli aggiornamenti che seguono “Barbarie sotto le due Torri : la storia della Shoah a Bolgna” aggiornamento degli studi e delle ricerche con nuove testimonianze .

 


 

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Bologna 22 ottobre alle 15 allo STABAT MATER
a ottant’anni dalle razziali : Mario Finzi
con Lucio Pardo, già Presidente della comunità ebraica, Massimo Manini regista e video maker con la giornalista Franca Silvestri una tavola rotonda .
(Per i giornalisti sono previsti crediti formativi)
Spesso entriamo in contatto con la storia con delle biografie, con delle vite rimaste nell’ombra, come Oskar Schlinder oppure Giorgio Perlasca, e tante altre persone eroiche , nel caso di Nonantola una città intera, seminario e seminaristi compresi che hanno protetto le vite dei bambini salvati dalla deportazione e spersi nel mondo adulto.
Poi, sfogliando le pagine di storia della città (Bologna ) ci si rende conto che ci sono tante persone eroiche che hanno perso la loro vita per salvarne tante .
Abbiamo visto nel film “En train de vie” (ispirato ad una storia reale) che la vocazione alla salvezza del prossimo non è scontata,  paura , miseria e  minacce giocano brutti scherzi.
E’ il caso di Mario Finzi, (Bologna 1913-Birkenau 1945) era ebreo e non lo sapeva ,era assimilato ( come Edith Stein che riscopre la sua ebraicità all’improvviso per non sottrarsi alla Storia) poteva andarsene in ogni momento , parlava tante lingue, era un affermato pianista un brillante magistrato, tuttavia seguì una sola vocazione, quella della salvezza del prossimo. Un punto di incontro spirituale , dicono alcuni sacerdoti, a quello di San Luigi Gonzaga.
Mario Finzi è sempre rivissuto nei racconti del prof. Luciano Bergonzini, dell’avvocato Francesco Berti Arnoaldi Veli, delle due bimbe con cui giocava Ada Luisa e Anna Maria che ne hanno raccontato le memorie.
Perse la vita per questo, fu catturato dall’OVRA (la polizia in borghese) sotto casa , smascherato nei documenti falsi che aveva, trasportato a Fossoli dove fu caricato in un carro bestiame per finire la sua vita ad Auschwitz, Nedo Fiano dice che lo ha conosciuto, i suoi occhi, splendevano intanto che la vita lo abbandonava.
Adesso che la storia come materia sembra che non sia importante a scuola ecco il ruolo di alcuni registi d’avanguardia che se ne curano e desiderano riproporla sul grande schermo.

 

 

LA BOLOGNA RIVISTA DALL’UMBRIA
NELL’EVENTO “APPUNTI PER UN FILM” SU FINZI
C’è tutto il concetto di “comunità”, in questo progetto: nel senso più esteso del termine.
Da quella ebraica, universale e grande alla quale “il musicista-eroe” Mario Finzi apparteneva, a quella più piccola di Avigliano Umbro, nel cuore della verde Umbria. A questa comunità, e quindi a questo progetto, si sono poi unite altre persone della provincia ternana, senza le quali non avrei mai avuto modo di realizzare questo viaggio nella memoria, d’impegno civile. In una storia in cui si parla di Bologna, insomma, c’è tanto di questa rigogliosa regione: almeno in questa prima fase, servita per mettere insieme questi utilissimi “appunti”, necessari a circoscrivere il progetto. Persone che hanno fatto gli attori, gli scenografi, i tecnici e gli attrezzisti: chi ha guidato il pullman, per muovere la troupe e chi ha fotografato il tutto. Gente, uomini, mamme che si sono messe in gioco per raccontare una storia, lontana da quella loro, ma molto vicina ad ognuno di noi: luoghi, paesaggi, scorci, che attraverso l’obiettivo, sono diventati “suggestivamente” emiliani. E poi i produttori, entrati nella “carovana” di questo diario che sabato sera racconterò, assieme alle riprese effettuate a Bologna. Non potevo quindi non dedicare a loro, alla laboriosa gente di questa terra, quest’unica serata evento pensata per ringraziarli: a quelle persone che Lunedì 22 Ottobre, “porterò” simbolicamente con me, nell’Aula Stabat Mater dell’Università di Bologna, dove presenterò, ospite della Festa Internazionale della Storia, il progetto cinematografico su cui stiamo lavorando. Ma questa, “è un’altra storia”: adesso, pensiamo a sabato,…
Massimo Manini

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E’giunto al suo quindicesimo compleanno il festival internazionale della storia che quest’anno si sviluppa attorno alle condizioni ed evoluzioni ambientali che influenzano la Storia.

Tutte le vicende storiche sono influenzate da condizioni e da evoluzioni ambientali connesse a situazioni, fenomeni ed eventi naturali sui quali incidono in modo sempre più sensibile i comportamenti umani. Dato che pervadono ogni aspetto vitale, culturale, economico e sociale e riguardano tutti, tali dinamiche esigono risposte consapevoli, responsabili e coerenti per le quali non basta l’osservazione tecnico-scientifica. Ripercorrere la storia umana alla luce di questi legami permette di promuovere una maggiore consapevolezza sui rischi naturali e antropici, sulle azioni e i comportamenti che si rendono opportuni per prevenire o limitare gli effetti delle calamità. Nello specifico si affronteranno i temi e i dibattiti legati ai cambiamenti climatici, ai disastri sismici e idrogeologici, alla vulnerabilità del territorio e dell’edificato, alle guerre e alle migrazioni, ai beni culturali a rischio, alla prevenzione, difesa e ricostruzione del patrimonio, alla disponibilità ed efficacia delle risorse umane e tecnologiche

Il programma è molto ricco :

http://www.festadellastoria.unibo.it/

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