Naked Plants, di Gianluca Balocco, è il risultato di un progetto durato due anni di lavoro e ancora oggi in progress. La Biblioteca delle Arti ne ospita, in occasione di Fotografia Europea, gli sviluppi con una mostra fotografica e diversi eventi collegati. Balocco ha fatto crescere alcune piante stagionali per poi estrarle dalla terra e, dopo un complicato rituale, fotografarle, vive e completamente denudate, sospese in un set reale con le radici visibili in balia di un nuovo contesto.
Dal testo in catalogo di Elio Grazioli:
…queste piante ci appaiono subito come dei personaggi. L’effetto è straniante, a volte un poco surreale – fanno pensare alle Bambole di Hans Bellmer –, ma non assurdo e neppure completamente inverosimile. Eccole lì in un salotto, sospese in mezzo alla stanza, o in un angolo, o anche in spazi pubblici, a volte sole altre con delle persone che occupano quegli spazi o vi passano; a volte sembrano voler fare qualcosa, toccare degli oggetti da cui sono attratti; altre volte eccole alle spalle di persone, forse ignare della loro presenza, quasi vigilassero su di loro – come degli angeli custodi, per cui i loro rami paiono ali. sono come delle apparizioni, delle presenze indefinibili, dei fantasmi forse, che finalmente ci si rendono visibili…
Dal testo in catalogo di Riccardo Panattoni:
…le piante ritratte ci appaiono principalmente come un anacronismo, una faglia dell’immagine fotografica stessa e, nella sua reversibilità, anche come una faglia, un anacronismo temporale presente nel nostro stesso sguardo. La loro assoluta novità, infatti, non risulta una semplice epifania, quanto una persistenza, è come se quelle piante fossero una parte costitutiva e necessaria delle fotografie e non semplicemente dei soggetti ritratti, sostituibili con qualsiasi altro soggetto fotografabile. Sembrano emergere in primo piano dalla fotografia stessa, rimanendo un attimo in più nella loro sospensione visiva, trattenendo il nostro sguardo in una durata senza tempo, mentre di suo tenderebbe a passare velocemente oltre, come abitualmente fa quando intende ciò che vede. È come se ci chiedessero se le abbiamo viste realmente, se sappiamo chi siano, allo stesso modo di ciò che accade con i fantasmi della vita….
http://www.fotografiaeuropea.it/off2015/2015/05/14/happening-di-apertura-gianluca-balocco/
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