Accanto alla ricerca dei Maestri della fotografia esistono tante avanguardie che sviluppano un discorso di ricerca ed elaborazione con la fotografia, è il caso di Rocchina Del Priore che pubblica frequentemente sui social . Le sue foto ricercano nel cibo, elemento originario di vita quegli accostamenti fra gusto e qualità dell’essenza delle cose spostandosi anche su un discorso di ritrattistica . Al momento Rocchina svolge una ricerca in un suo blog dedicato al cibo .
Le rivolgiamo alcune domande sulla sua ricerca fotografica, Rocchina quando hai iniziato a fotografare?
Ho iniziato a fotografare dal 2008, quando ho preso la mia prima reflex digitale. L’ho fatto però in maniera discontinua durante gli anni, perché nel frattempo lavoravo in un grande supermercato e il tempo per dedicarmi completamente alla fotografia non ne avevo. Diciamo che è diventata da un paio di anni a questa parte ad essere una passione continuativa, fotografo ogni giorno. Potessi, avrei sempre la macchina fotografica con me. Comunque in passato, diciamo nell’adolescenza, ho usato qualche macchina analogica. con le vecchie pellicole mi trovavo bene e voglio riavvicinarmi alla stampa e allo sviluppo in camera oscura.
Perchè hai scelto la fotografia come mezzo espressivo?
La fotografia ha scelto me, non il contrario. Non saprei rispondere perchè l’ho scelta come mezzo espressivo, forse per la sua immediatezza, forse perchè mi piace l’illusoria sensazione di fermare un attimo per sempre. La fotografia comunque in casa c’è sempre stata, ricordo che ammiravo sempre con estremo interesse le vecchie foto che mia nonna custodiva gelosamente. Sentivo che la fotografia era qualcosa che andava oltre, il più prezioso degli oggetti, era proprio un modo di ricordare e tenere con sè per sempre.
Spesso, Rocchina, la tua sensibilità e la composizione delle tue immagini si ispira alla pittura ti piacciono le immagini del primo fotopittorialismo ?
Domanda interessante…amo profondamente la pittura. Da piccola disegnavo moltissimo e dipingevo ogni tanto. La pittura è il mio punto di riferimento, perché attraverso essa ho imparato la composizione, ad amare la luce, i cromatismi, l’estetica. La pittura per me è una sorta di sorella della fotografia, lo era almeno in passato, agli albori.Per esempio, Caravaggio sarebbe stato un fotografo eccezionale.
Quali sono i set delle tue immagini ?
I set per le foto di food sono costruiti in veranda, con luce naturale. Ho la fortuna di avere una veranda molto spaziosa e con enormi vetrate, da cui ricevo tutta la luce possibile per scattare. In inverno invece uso un set di luci artificiali. Costruisco il set in base al piatto che devo cucinare. In genere metto un before, caotico, con tutti gli ingredienti mescolati e poi un after, con gli scatti del cibo cucinato e pronto. Mi faccio ispirare dalla ricetta, soprattutto, dai colori del cibo e in base a questo colloco oggetti che possono riempire l’inquadratura. Non sempre è facile fotografare del cibo, ci sono degli elementi di cui bisogna assolutamente tenere conto. Un cibo preparato presto si sciupa, bisogna essere già pronti con le luci, averle già studiate in precendenza, altrimenti si rischia di buttare tutto, soprattutto con i dolci freddi e bisogna ricominciare daccapo. Cucino e fotografo, faccio tutto da sola e questo spesso mi risulta difficoltoso, però non demordo fino a quando non ho ottenuto l’immagine giusta.
La tua visione rievoca anche la pittura classica, i fiamminghi , mentre per i tuoi ritratti si assiste ad una ricerca nella direzione prerafaelita
SI, spesso in mente quando compongo le foto di cibo mi faccio ispirare dalle nature morte del seicento, soprattutto dei fiamminghi, anche se non voglio riprendere nei dettagli gli elementi di tale pittura, più che altro per la luce e la composizione. I fiamminghi poi erano dei miniaturisti, per forza di cose la loro pittura era carica di elementi anche metaforici, che nella fotografia possono non essere utilizzati per essere efficace. Comunque mi piace che ci sia sempre la mia visione personale della fotografia, dello scatto, senza perdere di personalità. Cerco di avere un mio stile, senza essere didascalica. La mia è una fotografia semplice, femminlle, non cerebrale.
Un nuovo modo
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